Springsteen vs Trump: la faida coinvolge anche Taylor Swift e i Pearl Jam

Bruce Springsteen attacca duramente l’amministrazione Trump durante il suo tour europeo. Il presidente risponde con tweet velenosi. Coinvolti anche Taylor Swift, Eddie Vedder e Neil Young nella crescente faida politico-musicale.

È di pochi giorni fa l’inizio del tour europeo di Bruce Springsteen che presto passerà anche dall’Italia per il suo attesissimo show a San Siro. E il rocker ne ha approfittato immediatamente per un violento attacco a Donald Trump e alla sua amministrazione. Parole di fuoco che hanno avuto un risalto mediatico immenso.

Springsteen affronta Trump
Sta diventando un’autentica faida mediatica quella tra Bruce Springsteen e il presidente USA Donald Trump – Credits ANSA (abruzzo.cityrumors.it)

The Boss ha definito l’amministrazione del presidente USA “corrotta, incompetente e traditrice”. Ma forse Springsteen non si aspettava le reazioni alle sue parole che se da una parte gli hanno alienato la simpatia di alcuni fan che evidentemente non condividono la sua posizione politica, lo hanno ulteriormente avvicinato a diversi colleghi.

Springsteen vs Trump

Una vera e propria reazione a catena che ha coinvolto diversi altri artisti come Taylor Swift, Eddie Vedder e Neil Young, trascinando la polemica ben oltre il perimetro del concerto.

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Nel discorso pronunciato prima di suonare My City of Ruins, Springsteen ha infiammato la folla con parole dirette: “Nella mia America, quella che amo e su cui ho scritto per 50 anni, non c’è spazio per chi vuole zittire la libertà. Siamo qui per alzare le nostre voci contro l’autoritarismo. Lasciate che la libertà risuoni”.

Springsteen e Trump, attacchi reciproci e un tweet virale

La replica di Donald Trump non si è fatta attendere. Sui social, e in particolare su Truth, il suo social, il presidente ha sferrato un attacco durissimo nei confronti del cantante del New Jersey. Prima con un video satirico dove una pallina da golf lo colpisce simbolicamente, poi con un post al vetriolo: “Springsteen è un mediocre, sopravvalutato da decenni. Non ho mai apprezzato la sua musica né le sue idee radicali di sinistra. Si tratta di un personaggio fastidioso e arrogante continuamente alla ricerca di attenzione”.

Successivamente, in un tweet rilanciato da vari media internazionali, Trump ha ulteriormente rincarato la dose: “Bruce Springsteen? Un artista scadente e ormai inutile. Se non fosse per la stampa compiacente, nessuno parlerebbe più di lui”.

La risposta di Springsteen: un EP dal vivo con i discorsi integrali

Bruce Springsteen ha scelto di non rispondere direttamente, ma ha lasciato parlare la musica. A sorpresa, non annunciato, ha pubblicato un EP dal vivo registrato proprio durante la serata al Co-Op Live Arena di Manchester. Il disco, intitolato Land Of Hope And Dreams – Live, contiene tutti i brani eseguiti durante il concerto, tra cui Long Walk Home, My City of Ruins e una cover di Chimes Of Freedom di Bob Dylan con la quale ha concluso la scaletta. Una scelta del tutto inedita…

Ma soprattutto all’interno dell’EP c’è – integrale – il discorso contro Trump, a testimonianza di una presa di posizione netta che Springsteen ha evidentemente voluto rendere eterna, fissata su una versione digitale che non mancherà di suscitare un notevole interesse da parte dei fan. Il gesto ha avuto una forte eco mediatica, diventando un simbolo della resistenza artistica a quello che Springsteen ha definito “un pericolo per la democrazia americana”.

Taylor Swift
Taylor Swift da sempre schierata contro Donald Trump  – Credits ANSA (abruzzo.cityrumors.it)

Springsteen vs Trump, anche Taylor Swift nel mirino

Donald Trump ha esteso i suoi attacchi anche ad altre celebrità che negli ultimi mesi hanno espresso sostegno prima a Joe Biden e poi alla candidata democratica Kamala Harris, che lui ha sconfitto nella corsa alla Casa Bianca. Tra queste, Taylor Swift, già nota per le sue posizioni pubbliche contro l’attuale presidente. In un post su Truth, Trump ha scritto: “Da quando ho detto ‘ODIO TAYLOR SWIFT’, qualcuno ha notato che non è più ‘HOT’? Coincidenze?”.

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L’uscita ha generato forti reazioni, non solo nel mondo della musica. La American Federation of Musicians ha pubblicato una nota a sostegno degli artisti colpiti dagli attacchi: “Bruce Springsteen e Taylor Swift non sono solo musicisti di talento, sono modelli per milioni di persone. Non resteremo in silenzio mentre vengono attaccati personalmente dal Presidente degli Stati Uniti”, ha dichiarato il presidente del potente sindacato musicale americano Tino Gagliardi.

Eddie Vedder e Pearl Jam: solidarietà con “My City of Ruins”

A dare manforte a Springsteen è arrivato anche Eddie Vedder. Il frontman dei Pearl Jam, durante il suo ultimo concerto a Pittsburgh, ha intonato My City of Ruins proprio in omaggio al Boss. Nessun riferimento esplicito a Trump, ma il contesto è apparso chiaro a tutti. Il brano è stato eseguito con il verso Rise up, rise up: una frase che si utilizza in senso enfatico quasi un incitamento alla ribellione, una risposta evidentemente simbolica agli attacchi ricevuti da Springsteen.

La scelta del brano non è casuale: la canzone venne scritta da Springsteen per il suo splendido album The Rising. Inizialmente la sua idea era quella di raccontare il declino della cittadina di Asbury Park, dove era nato, per poi diventare un inno alla speranza dopo l’attacco dell’11 settembre alle Torri Gemelle.

Neil Young
Neil Young, leggenda canadese di west-coast e country, schierato apertamente contro Donald Trump – Credits ANSA (abruzzo.cityrumors.it)

Springsteen e Trump: anche Neil Young attacca: “Non ho paura di te”

Anche Neil Young ha deciso di scendere in campo. Con un post sul proprio sito ufficiale, l’artista canadese, di fortissime passioni democratiche, ha espresso solidarietà a Springsteen e a Taylor Swift: “Io non ho paura di te. E nemmeno tutti gli altri. Invece di preoccuparti di cosa dicono i rocker, pensa a salvare l’America dal disastro che hai creato”.

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Young ha poi aggiunto: “Bruce e migliaia di musicisti pensano che tu stia rovinando l’America. Questo è il vero problema. Taylor ha ragione. Bruce ha ragione. E lo sai anche tu”. Il messaggio si conclude con un appello al partito repubblicano: “Svegliatevi. Questo uomo è pericoloso e fuori controllo. Ci serve un vero presidente”.

La faida Springsteen Trump si allarga: chi sarà il prossimo?

Il botta e risposta tra Bruce Springsteen e Donald Trump sembra destinato a continuare, anche perché si è trasformato in un simbolico scontro tra due Americhe: quella musicale, progressista, legata alla libertà d’espressione; e quella politica, polarizzata e incline allo scontro personale. Mentre Trump chiede addirittura un’inchiesta federale su musicisti e personalità che lo hanno criticato – come Springsteen, Beyoncé, Bono degli U2 e Oprah Winfrey – la mobilitazione degli artisti sta ulteriormente crescendo.

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