Quinto posto per l’Italia con Lucio Corsi e la sua Volevo essere un duro in una classifica stravolta dal televoto che vede Austria, davanti a Israele ed Estonia. Quattro ore di spettacolo, emozioni, qualche tensione e diverse standing ovation a Basilea per la finale del contest musicale più seguito d’Europa.
Vince l’Austria con JJ e la sua Wasted Love, uno dei pochissimi brani che è riuscito a concentrare sia il voto delle giurie (primo posto assoluto) che quello del televoto che ha completamente stravolto la graduatoria finale in modo sorprendente e non del tutto condivisibile.

Lucio Corsi chiude al quinto posto assoluto: quarto per le giurie ma poco premiato dal televoto che gli ha garantito ‘solo’ 97 punti. E non è andata nemmeno male considerando che la Svizzera, seconda per le giurie, ha portato a casa zero punti, finendo addirittura decima. Come la Svezia, superfavorita, si è dovuta accontentare di 185 punti popolari che non le hanno consentito nemmeno di andare sul podio. È quella di Israele la canzone più premiata dal televoto, seguita da Espresso Macchiato di Tommy Cash, Estonia, sorprendentemente terzo assoluto.
Eurovision, un meccanismo di voto non chiaro
Che il meccanismo del televoto, molto spesso, finisca per essere influenzato dagli stati d’animo collettivi che poco hanno a che fare con la musica si era già intuito anni fa, con la vittoria dell’Ucraina. Un successo determinato più dalla simpatia nei confronti di un popolo aggredito che dalla qualità della sua proposta musicale.
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La sensazione è che anche stavolta il voto pubblico che ha premiato Israele e la sua cantante Yuval Raphael sia arrivato da una vera e propria concentrazione concordata e dai forum social. In una finale che inevitabilmente ha suscitato qualche perplessità e che forse farà ancora discutere.
Eurovision, la serata finale
La finale dell’Eurovision Song Contest 2025, andata in scena alla St. Jakobshalle di Basilea, si è comunque confermata un vero e proprio spettacolo globale. Certo, non l’espressione migliore della produzione musicale a livello internazionale. L’Eurovision non è questo e nemmeno lo si può pretendere. Ma pur sempre uno spaccato interessante di quelle che sono alcune tendenze internazionali con nomi anche piuttosto interessanti.
Il tutto con un pubblico collegato in TV da record: si attendono i dati ufficiali ma si parla di oltre 200 milioni di persone con dati di audience lusinghieri anche per le due semifinali italiane che hanno realizzato uno share superiore alla media storica dell’evento.
Eurovision 2025, musica e spettacolo
Fin dalle prime battute, l’atmosfera alla St. Jakobshalle si è dimostrata esplosiva e di grandissime aspettative, non senza qualche momento di grande tensione. A condurre la serata Michelle Hunziker che si è unita a Hazel Brugger e Sandra Studer che avevano condotto le due semifinali: lingua ufficiale l’inglese. Con diverse digressioni in tedesco, francese, spagnolo e italiano da parte di ognuna delle conduttrici, molto disinvolte per la verità in un programma straordinariamente organizzato, al centesimo di secondo.
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Ad aprire le danze il vincitore del 2024, lo svizzero Nemo con The Code, seguito dalla tradizionale sfilata delle bandiere dei Paesi in gara. Poi una scaletta rigidissima dove nulla è lasciato al caso. Dal minimalismo etereo della Svizzera con Zoë Më fino al tripudio pop della Spagna di Melody. Ogni esibizione è un mondo a sé con un’ambientazione scenografica estremamente tecnologica che punta moltissimo su grafica e intelligenza artificiale. Il pubblico in sala premia alcuni artisti in particolare, come la francese Louane e gli svedesi KAJ, considerati superfavoriti della vigilia. Cosa che poi non sarà del tutto confermata da giuria e televoto.

Eurovision 2025, Lucio Corsi e Volevo essere un duro
Lucio Corsi si esibisce con la stessa semplicità disarmante già ammirata in semifinale. Giacca con le spalline ripiene di sacchetti di patatine, si siede al piano, prosegue imbracciando la chitarra elettrica e conclude con la sua armonica a bocca. Molto apprezzati i sottotitoli in inglese per aiutare tutti a cogliere le sfumature del suo testo. Il brano emoziona l’arena, con il pubblico che applaude a scena aperta.
Ma la vera sorpresa è il sostegno social di personaggi insospettabili come Ed Sheeran che twitta… “che figata l’Eurovision, e la canzone italiana è davvero brillante”. Complimenti per lui anche da Giorgio Moroder, Andrea Bocelli, Laura Pausini ed Eros Ramazzotti.
Tra pop, elettronica e poesia: i momenti più intensi della serata
Ogni performance offre un viaggio. Bella l’atmosfera elettropop della danese Sissal con Hallucination, molto melodica e coinvolgente Bird of Pray dell’Ucraina. Piace la provocazione ironica dell’estone Tommy Cash con Espresso Macchiato – premiatissimo dal televoto – mentre l’austriaco JJ, tra i favoriti della vigilia, scavalca tutti sia con il voto popolae che con quello delle giurie con la sua Wasted Love, un esercizio vocale molto raffinato ma un po’ manieristico.
Gabry Ponte fa ballare Basilea: l’omaggio di San Marino all’Italia
Tra le sorprese, Gabry Ponte per San Marino che accende il pubblico con il brano Tutta l’Italia. Look patriottico e scenografia energica per un pezzo che strizza l’occhio a Sanremo. Ma che non ottiene molto e chiude all’ultimo posto… nonostante il ballo scatenato del pubblico in arena e nel vicino stadio, gremito anche quello.
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Per lui comunque una delle standing ovation più belle della serata: “Un momento pazzesco, non pensavo di emozionarmi così tanto” confesserà il DJ e produttore a fine performance.

Ospiti, sorprese e tensioni
Oltre alle performance, la serata è segnata da momenti di tensione: durante l’esibizione di Yuval Raphael per Israele, alcuni manifestanti tentano di salire sul palco. La sicurezza interviene prontamente. La tv spagnola lancia messaggi per la Palestina e invita al dialogo. Il tutto viene puntualmente nascosto dalla regia internazionale.
Eurovision 2025: risultato finale
L’Eurovision 2025 chiude con l’Italia al quinto posto e la vittoria dell’Austria che l’anno prossimo ospiterà la rassegna in casa. Si tratta del terzo successo austriaco nella storia dell’Eurovision dopo quelli del 1966 con Udo Jurgens (Merci Cherie) e del 2014 con Conchita Wurst e Rise like a Phoenix.