Bruce Springsteen accende il tour europeo con attacchi a Trump: “Tradisce la democrazia”

È partito ieri sera da Manchester il tour europeo di Bruce Springsteen che sarà di nuovo in Italia con due date allo stadio di San Siro. Il Boss si esprime con durissime parole contro Donald Trump: “Sta volando la Costituzione americana”.

C’era grandissima attesa per il ritorno in Europa di Bruce Springsteen che dopo alcuni rinvii che avevano rallentato il passo del suo tour dello scorso anno, costringendolo a rinunciare alle attesissime date di Milano, è ripartito ieri da Manchester.

Bruce Springsteen
Bruce Springsteen, 75 anni, parole forti contro Donald Trump – Credits ANSA (abruzzo.cityrumors.it)

Le attese non sono state tradite da un Boss che ha aperto il suo concerto con una serie di dichiarazioni che hanno immediatamente fatto il giro del mondo.

Bruce Springsteen sconfessa Donald Trump

Ospite della avveniristica Co-op Live Arena, gemma del Campus Etihad e proprietà del fondo cui fa capo anche il Manchester City, Springsteen è stato accolto da oltre 23mila spettatori, show completamente sold out con una presenza di pubblico da record.

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Il Boss non si è limitato a suonare i suoi successi: ha lanciato un attacco diretto e durissimo contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, definendo la sua amministrazione “corrotta, incompetente e traditrice della democrazia”.

Parole durissime da parte di Springsteen

Springsteen, 75 anni, ha sferrato il suo attacco prima ancora di iniziare la sua prima canzone in scaletta. Appena salito sul palco il Boss, introducendo Land of Hope and Dreams, brano che dà anche il titolo al tour, Springsteen si è rivolto direttamente al pubblico: “La potente E Street Band è qui stasera per chiedervi la giusta attenzione nella difesa della giusta autonomia di arte, musica e del rock ‘n roll in questi tempi così pericolosi e preoccupanti”.

Springsteen è stato interrotto a più riprese dagli applausi del pubblico: “La mia patria, l’America di cui ho scritto e che amo, che è stata un faro di speranza e libertà per 250 anni, è attualmente nelle mani di un’amministrazione corrotta, incompetente e traditrice”.
E ancora… “Stasera chiediamo a tutti coloro che credono nella democrazia di alzare la voce contro l’autoritarismo. Noi vogliamo far suonare la libertà!”

Lo Springsteen politico

È l’inizio di un tour che si preannuncia incendiario, non solo per la potenza musicale della E Street Band, davvero in stato di grazia per tutta la durata dello show, ma anche per l’intensità politica dei messaggi del Boss. Springsteen ha dunque scelto di non tacere in un momento storico che considera critico per il suo Paese.

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Introducendo Rainmaker, tratta da Letter to You ed eseguita per la prima volta dal vivo, Springsteen ha rincarato la dose, puntando ancora il dito contro Trump ma senza mai nominarlo direttamente:

“Non possiamo restare a guardare mentre chi è stato già presidente distrugge la Costituzione e calpesta i diritti civili. Stanno perseguendo chi osa parlare, stanno cancellando conquiste fondamentali. È nostro dovere resistere”.

Non è la prima volta che Springsteen prende posizione contro il tycoon: già nel 2020 aveva dichiarato che “Trump rappresenta il pericolo più grande per la democrazia americana nella nostra epoca”.

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Il tour europeo di Bruce Springsteen è partito ieri da Manchester – Credits ANSA (abruzzo.cityrumors.it)

Una lunga storia di militanza

Bruce Springsteen non è nuovo a questo tipo di dichiarazioni. Fin dagli anni ‘80, il suo rock ha veicolato temi sociali e politici: dalla disoccupazione al Vietnam, dalla crisi delle classi lavoratrici al razzismo. Brani come Born in the U.S.A. sono stati fraintesi da chi li ha usati come inni patriottici, quando in realtà nascondevano in realtà una profonda critica verso l’establishment americano.

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Famosa la gaffe di Ronald Reagan che nel New Jersey lo citò in un comizio come ‘esempio dei figli di America’. Springsteen il giorno dopo prese le distanze: “Il presidente forse non sa chi sono… – disse attaccando Johnny 23mi cita ma penso che Nebraska non sia il suo album preferito, e sicuramente non conosce questa canzone….”. Parole pesantissime prima di un brano che parla di un operaio condannato a 99 anni di prigione per una rapina finita male, con la quale voleva rimediare ai debiti contratti dopo avere perso il lavoro.

Springsteen vs Trump

Negli ultimi anni, soprattutto dopo la prima elezione di Trump nel 2016, l’attivismo di Springsteen si è fatto ancora più netto. Il Boss ha partecipato a manifestazioni contro le armi, ha sostenuto i diritti LGBTQ+, ha denunciato la brutalità della polizia e la politica dell’immigrazione voluta dall’ex presidente. Altro momento altissimo dello spettacolo di Springsteen è la versione acustica di My City of Ruin, oltre a una conclusione del tutto inedita, affidata a un classico di Bob Dylan – Chimes of Freedom, altro brano di fortissima connotazione politica – che il Boss non suonava dal vivo da quasi 40 anni.

Il tour Land of Hope and Dreams: San Siro attende il Boss

Il nuovo tour mondiale, intitolato Land of Hope and Dreams Tour, toccherà tutte le città che lo scorso anno Springsteen non è riuscito a raggiungere a causa di un problema di salute: Italia inclusa, con due show attesissimi il 30 giugno e il 3 luglio allo Stadio San Siro di Milano. Per Springsteen, si tratta di un ritorno carico di significato: lo stadio milanese è uno dei luoghi simbolo della sua storia europea. Dal primissimo show, leggendario, il 21 giugno 1985, a quello del 28 giugno 2003 – caratterizzato da un autentico diluvio – a quello del 25 giugno 2008 quando Springsteen sforò di oltre mezz’ora sui tempi consentiti prendendo anche una multa.

La scaletta di Bruce Springsteen a Manchester

Land of Hope and Dreams
Death to My Hometown
Lonesome Day
My Love Will Not Let You Down
Rainmaker
Darkness on the Edge of Town
The Promised Land
Hungry Heart
My Hometown
Youngstown
Murder Incorporated
Long Walk Home
House of a Thousand Guitars
My City of Ruins
Letter to You
Because the Night
Human Touch
Wrecking Ball
The Rising
Badlands
Thunder Road
BIS
Born in the U.S.A.
Born to Run
Bobby Jean
Dancing in the Dark
Tenth Avenue Freeze-Out
Chimes of Freedom

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