A Basilea ieri sera è andata in scena la seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest 2025 con alcune delle canzoni favorite per la vittoria finale che affronteranno nella serata finale di domani Lucio Corsi. Nel corso della serata c’è stato spazio anche per un tenero omaggio dedicato a Toto Cutugno
Un livello musicale probabilmente più alto, sicuramente qualche canzone migliore rispetto a quelle della prima semifinale e la sensazione di avere assistito a una serata di spettacolo piacevole e discretamente coinvolgente.

La seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest andata in scena ieri sera dalla St. Jakobshalle di Basilea ha completato la rosa dei finalisti, con altri dieci artisti che hanno conquistato l’accesso all’atto conclusivo di domani che coinvolgerà 25 canzoni e interpreti, venti qualificati dalle eliminatorie e cinque ammessi di diritto tra i paesi fondatori della manifestazione.
Eurovision, cosa è successo nella seconda semifinale
La serata si è aperta con un bellissimo video introduttivo che ha avuto per protagonista Philipp, fan svizzero dell’Eurovision da oltre cinquant’anni, che ha portato simbolicamente l’evento in giro per le strade di Basilea. L’immagine del cuore rossocrociato proiettato al centro del palco ha dato il via a uno spettacolo visivo potente, che ha mescolato emozione, ironia e colore.
LEGGI ANCHE – Bruce Springsteen accende il tour europeo con attacchi a Trump: “Tradisce la democrazia”
Non c’è dubbio che la Svizzera, vincitrice della rassegna dello scorso anno con il brano The Code prodotto dal rapper e polistrumentista Nemo, abbia raccolto la sfida di una organizzazione molto complessa con estrema attenzione. Anche se la sfida è soprattutto tra cantanti e canzoni, e non sempre il livello dell’Eurovision è all’altezza delle aspettative del grande pubblico, lo spettacolo prodotto dalla rete nazionale elvetica è stato senza dubbio uno dei migliori degli ultimi anni.
Un palco scenografico e super tecnico
Ogni performance è stata accompagnata da scenografie complesse, coreografie elaborate e accessori sorprendenti. Dietro le quinte, il ritmo di cambi scena è stato davvero impressionante: appena 42 secondi per trasformare completamente il palco tra un’esibizione e l’altra. Tra effetti speciali, travestimenti, fumi e proiezioni, la produzione ha garantito uno spettacolo fluido e visivamente molto coinvolgente con un ritmo addirittura superiore a quello della prima semifinale.
Rispetto alla prima serata il livello delle canzoni si è decisamente alzato. Canzoni più belle, un livello più alto.
L’omaggio al 2020 e a Toto Cutugno
Tra i momenti più emozionanti della serata c’è stato un bel tributo agli artisti che nel 2020 si erano preparati per la rassegna, ma che non avevano potuto esibirsi dal vivo a causa della pandemia: anche l’Eurovision Song Contest come molti altri eventi musicali fu cancellato quell’anno. E così
Gjon’s Tears, Destiny, Efendi e The Roop sono saliti sul palco con le loro canzoni originali, creando un momento amarcord molto apprezzato dal pubblico anche in termini social.
LEGGI ANCHE – Eurovision Song Contest 2025, a quanto ammonta il premio finale? Retroscena clamoroso
Bello anche l’omaggio a Toto Cutugno: è stata una delle due conduttrici, Sandra Studer, a intonare le prime strofe di Insieme: 1992 (Unite Unite Europe), la canzone scritta dall’autore italiano scompars pochi mesi fa, con cui l’Italia vinse l’Eurovision nel 1990. Un gesto sentito che ha scatenato un’autentica ovazione all’interno della St. Jakobshalle. Toto Cutugno era popolarissimo in Svizzera.

Momenti esilaranti: il trash non manca
Come da tradizione Eurovision, non sono mancati i siparietti leggeri e in qualche caso discutibili. Se la prima serata ha fatto notizia per la canzone presentata dalla Svezia dedicata alla sauna, o all’italiano maccheronico di Tommy Cash e della sua Espresso Macchiato, la seconda serata passerà alla storia per ‘il momento fonduta’ tra Hazel Brugger e la cantante finlandese Erika Vikman: gag simpatica sulla carta, ma trasformatasi in un piccolo momento di trash tv, con lunghi fili di formaggio fusi appesi ai volti delle protagoniste. Un passaggio che è immediatamente diventato virale sui social.
Le esibizioni più commentate
Tra le performance più apprezzate, quella della lituana Katarsis, molto coinvolgente e atipica, e quella della danese Sissal, capace di infiammare l’arena con la nervosissima Hallucination. Ottima accoglienza proprio per Erika Vikman, la francese Louane, già qualificata di diritto, JJ (Austria), Laura Thorn (Lussemburgo) e Yuval Raphael (Israele), quest’ultima protagonista con una ballata potente, New Day Will Rise. La cantante si è esibita in un clima non facile tra le proteste all’esterno dell’arena culminata anche in qualche momento di tensione nella parata di martedì.
Eurovision: l’incognita Regno Unito
Tra le performance che sono piaciute ma che non sono riuscite a convincere completamente il pubblico sicuramente quella di Adonxs dalla Repubblica Ceca, che non è riuscito a qualificarsi. Menzione speciale per il trio britannico Remember Monday, che ha presentato What the Hell Just Happened? in un’esibizione già destinata alla finalissima, tra lampadari giganti e armonie ben costruite. Il Regno Unito tradizionalmente non ha mai convinto all’Eurovision, con musicisti che sembrano quasi semiprofessionisti rispetto alle superstar della classifica inglese.
LEGGI ANCHE – Eurovision, primo bagno di folla per Lucio Corsi: “Nessun difetto nelle debolezze”
È vero che la Gran Bretagna ha vinto quattro volte all’Eurovision, la prima nel lontano 1967 con la famosa Sandie Shaw, la cantante scalza, e la sua Puppet on a String. L’ultima trent’anni dopo, nel 1997 con Katrina and the Waves. Da allora piazzamenti nella media molto modesti.

L’umorismo elvetico conquista tutti
Hazel Brugger e Sandra Studer hanno fatto centro anche in questa seconda semifinale: tra battute sulla puntualità svizzera, frecciate gentili sulle banche e gag con l’aspirapolvere per ripulire la sabbia usata da Louane che ha ricoperto quasi tutto il palco, le due conduttrici hanno mostrato ritmo, intelligenza e una notevole capacità rara di tenere il palco con leggerezza e autorevolezza.
Il pubblico protagonista, in sala e da casa
A fare la differenza, anche stavolta, è stata la partecipazione attiva del pubblico, sia presente alla St. Jakobshalle che collegato da casa. Le urla, le standing ovation, i cori e le bandiere hanno trasformato la semifinale in una vera festa collettiva. Il televoto ha giocato un ruolo decisivo: come da regolamento, solo il pubblico ha determinato i dieci finalisti della serata. Contrariamente alla finale di sabato che, come al solito, prevede un voto combinato tra la giuria e il televoto.
I risultati della seconda semifinale di Eurovision 2025
Eliminati Montenegro, Georgia, Repubblica Ceca, Serbia e – un po’ a sorpresa – Australia e Irlanda che alla vigilia erano sicuramente nel novero dei favoriti.
Questi i dieci artisti di ieri che accedono alla finalissima
- Lituania – Katarsis Tavo Akys
- Israele – Yuval Raphael New Day Will Rise
- Armenia – Parg Survivor
- Danimarca – Sissal Hallucination
- Austria – JJ Wasted Love
- Lussemburgo – Laura Thorn: La Poupée Monte Le Son
- Finlandia – Erika Vikman Ich Komme
- Lettonia – Tautumeitas Bur Man Laimi
- Malta – Miriana Conte Serving
- Grecia – Klavdia Asteromáta