Si assentava dal lavoro per andare in palestra: che truffa per lo Stato

Per alcuni mesi una donna di Sulmona, in provincia dell’Aquila, arrivava in ufficio, timbrava il cartellino d’entrata, ma poi usciva dal posto di lavoro per andare a danza

Truffa aggravata ai danni dello Stato. E’ questa l’accusa che il sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Stefano Iafolla, ha formulato nei confronti di una donna di 51 anni di Sulmona, dipendente della Asl 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, che per circa tre mesi, quasi tutti i giorni, timbrava il cartellino dell’entrata dell’azienda pubblico, ma poi regolarmente se ne andava per recarsi in una scuola di danza e in palestra.

Truffa
Si assentava dal lavoro per andare in palestra: che truffa per lo Stato – Abruzzocityrumors.it

Negli ultimi anni, agli onori della cronaca, si è sentito parlare sempre più della pratica, particolarmente diffusa nel pubblico impiego, delle mancate timbrature da parte dei dipendenti pubblici o della timbratura falsa dei badge, al fine di coprire l’assenteismo sul posto di lavoro o dell’abbandonare il posto di lavoro dopo aver timbrato come se regolarmente entrato. Giuridicamente parlando tale condotta è inquadrabile nel “reato di truffa”, di cui all’art. 640 c.p., che diviene aggravata quando è compiuta ai danni dello Stato o di enti pubblici da parte di dipendenti pubblici.

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La palestra dopo aver firmato l’entrata a lavoro

Una vera e propria truffa ai danni dello Stato, quella messa in atto per tre mesi da una dipendente di 51 anni della Asl 1 che presta servizio presso gli uffici di Viale Mazzini a Sulmona, finita nel mirino della Guardia di Finanza. Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle hanno portato alla luce un malvezzo della donna che, secondo l’accusa, durante le ore di lavoro timbrava regolarmente il cartellino e poi si assentava per recarsi in palestra o in una scuola di danza.

Truffa
La palestra dopo aver firmato l’entrata a lavoro – Abruzzocityrumors.it

L’accusa da parte del sostituto procuratore della repubblica di Sulmona è piuttosto pesante, truffa aggravata ai danni dello Stato per quelle troppe assenze sul posto di lavoro avvenute nel 2023, nelle palazzine in viale Mazzini dove prestava servizio, sempre dopo aver timbrato il regolare badge d’ordinanza, ingannando quindi l’azienda.

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Truffa aggravata

Un’inchiesta partita da una denuncia anonima, un esposto presentato in Procura che ha fatto partire prima le indagini interne per poi affidarle alla guardia di Finanza di Sulmona che, con l’ausilio anche dei più avanzati strumenti di tecnologia come un gps installato sulla vettura della donna, delle riprese video e accurati pedinamenti, sono riusciti a ricostruirne tutti i movimenti. 

Reato di truffa
Truffa aggravata – Abruzzocityrumors.it

Le indagini hanno così accertato che l’impiegata statale per tre mesi, dall’agosto all’ottobre del 2023, tutte le mattine dopo aver timbrato il cartellino sul posto di lavoro, si recava in una vicina palestra e dopo frequentava anche un corso di danza. Da qui le accuse di truffa, confermate dal sostituto procuratore Iafolla che ha chiuso le indagini preliminari. Ora la donna potrà presentare le proprie memorie difensive o chiedere di essere interrogata per evitare di finire sotto processo.

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