La sua storia era diventata un simbolo di forza e speranza per tanti, la neurofibromatosi aveva reso cieco il bambino portando alla formazione di masse tumorali
Alla fine si è arreso Cesare Zambon, il bambino di 6 anni di Conegliano affetto da neurofibromatosi. La sua mamma, Valentina Mastroianni, aveva raccontato passo dopo passo la sua storia sui social e in un libro la battaglia contro questa rara malattia genetica che porta alla formazione di diverse forme tumorali e che, nel tempo, aveva reso cieco il bambino.

La neurofibromatosi è una malattia genetica, spesso trasmessa in modo ereditario, che provoca l’insorgenza di diversi tumori a livello del sistema nervoso. Tali neoplasie sono per lo più benigne, anche se talvolta possono evolversi e diventare maligne.
I sintomi e i segni sono davvero numerosi e dipendono dal tipo di neurofibromatosi in atto: esistono, infatti, tre forme differenti della malattia, ciascuna causata da una mutazione genetica specifica.
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Una storia struggente
Una malattia rara. Una forma genetica che lascia poche speranze. Ma il piccolo Cesare Zambon, Cecè per gli amici, colpito fin da piccolino da una forma di neurofibromatosi che con il passare delle settimane lo aveva reso anche ceco, non si è mai arreso al destino, ha lottato fino all’ultimo respiro per vincere una battaglia che purtroppo non poteva avere un finale diverso.

Il triste annuncio lo ha dato la mamma Valentina Mastroianni che in questi drammatici mesi di malattia, aveva raccontato la sua storia sui social. Per cercare di vincere questa delicata battaglia, dato che negli ultimi tempi le sue condizioni si erano aggravate, la famiglia si era trasferita da Conegliano a Genova, all’ospedale Gaslini di Genova, un centro tra i più attrezzati d’Italia per questo tipo di malattia.
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Una triste storia raccontata via social
Sui social attraverso il profilo @la_storia_di_cesare la famiglia di “Cece”, originaria di Conegliano, in provincia di Treviso, ha raccontato il calvario che il bambino ha dovuto affrontare e che lo aveva portato a non vedere più con gli occhi, ma con il cuore. “Ciao Cece del mio cuore, sei stato coraggioso, senza paura, fino alla fine”, scrive la mamma sui social di #CeceZambon, nella lettera d’addio al suo eroe. “Circondati dal nostro amore, grazie agli angeli del “Guscio dei bimbi” dell’Istituto Gaslini, sei andato via da questa vita a cui tu hai dato tanto, senza chiedere niente. Ti ho fatto una promessa: non essere arrabbiata con questa vita. E ce la metterò tutta per far si che il mio cuore urli solo cose belle in tuo nome. Tu ora vai, finalmente Libero! Corri Cece, veloce come la luce, braccia aperte e vai….”
Tanti i messaggi di solidarietà postati sotto la lettera di mamma Valentina, un’ondata di solidarietà che in questi mesi che ha cercato di aiutare in tutti i modi una famiglia colpita in maniera così dura da un destino crudele. Con il Il termine neurofibromatosi ci si riferisce a una gamma di malattie genetiche rare che provocano lo sviluppo di tumori relativi ai nervi. Ne possono derivare altre pericolose complicazioni, come problemi neurologici, ossei e cutanei. Purtroppo oggi non è stata trovata una cura definitiva, ma esistono soltanto trattamenti per migliorare la qualità della vita dei pazienti.