La tubercolosi bovina continua a mietere vittime negli allevamenti, gli agricoltori si uniscono e chiedono un intervento
In Abruzzo viene lanciato l’allarme. La tubercolosi bovina sta diventando un problema che si sta rapidamente diffondendo nella regione. Nella giornata di ieri, a Castel di Sangro, sono state rinvenute tre carcasse di bovini morti all’interno di un fiume, prontamente rimosse dagli uomini del servizio guardiaparco del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.

La causa della loro morte è stata indicata, dopo apposite analisi ed esami, dai servizi veterinari che hanno confermato la diffusione di un’epidemia di Tubercolosi Bovina che, inevitabilmente, ha limitato ulteriori verifiche. Le manovre di rimozione hanno richiesto anche l’aiuto dei vigili del fuoco di Castel di Sangro.
Nel corso della notte sono state sorvegliate per evitare una loro rimozione o l’avvicinamento di animali selvatici. Nei prossimi giorni saranno soggette a sequestro amministrativo da parte del servizio veterinario. L’obiettivo è quello di saperne di più sulla diffusione di questa malattia.
Il ritrovamento di questi bovini senza vita, probabilmente appartenenti a un’azienda agricola situata nei pressi del Pantano Zittola, sono la conferma di come la tubercolosi si stia diffondendo sempre di più tra i pascoli, diventando un problema concreto per la regione e soprattutto per i suoi allevamenti. Un problema che adesso sarebbe arrivato anche alle istituzioni, pronte a intervenire.
Gli animalisti e la risposta di Rossi
Non sono mancati, in tal senso, anche gli attacchi da parte degli animalisti. Quest’ultimi si sono scagliati contro gli allevatori accusandoli di aver favorito la diffusione della tubercolosi bovina in altri animali selvatici. Una posizione contestata però da Dino Rossi, quindi il presidente del Cospa Abruzzo, il Comitato agricoltori della regione.

Quest’ultimo ha preso le parti degli allevatori smentendo questa teoria: “Sono gli animali selvatici che infettano i bovini che si fanno pascolare in montagna dopo il risanamento cioè dopo le analisi altrimenti gli animali non te li fanno muovere, i veterinari della Asl sono intransigenti anche su questo. Le mucche salgono in montagna sane e riscendono malate. Vuol dire che è malata la selvaggina”.
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Rossi, dopo aver fatto chiarezza su questo argomento, si è poi rivolto alle istituzioni lamentando una loro assenza e chiedendo che questo tema diventi argomento di discussione: “C’è un’infezione di tubercolosi bovina all’Aquila e nessuno ne parla”. Ha detto, per poi aggiungere: “Sono stati chiusi per l’infezione diversi allevamenti. In Molise ne parlano qui invece si fa fatica a diffondere la notizia gli animali si sono infettati al pascolo perché cervi, cinghiali e probabilmente anche qualche orso sono malati”. Una critica che spera possa portare a conseguenze concrete.