Il 19 marzo è un giorno importante per tutte le famiglie perchè si festeggiano tutti i papà, vicini o lontani, anche nel ricordo di chi un papà non ce l’ha più
In Italia la festa del papà viene viene celebrata il 19 marzo perché in questa data ricorre la morte di San Giuseppe. Una data considerata importante, visto che il culto del santo era molto sentito durante l’Alto Medioevo. A inserire questa data all’interno del calendario romano come festa riconosciuta dalla Chiesa è stato Papa Sisto IV, intorno al 1479. Solo nel 1871, però, a San Giuseppe viene attribuito il ruolo di protettore dei padri di famiglia e patrono della Chiesa Universale. Una data importante e comunque riconosciuta in tanti paesi nel mondo anche se inserita nel calendario in un periodo diverso.

Un momento comunque significativo, un dolce pensiero che fa tornare in primo piano la famiglia, in un momento dove questo concetto non è più così al centro di quello che una volta conoscevamo come il nucleo primario per la stessa evoluzione dell’uomo. Concetti però basilari, come quello del giorno dedicato a tutte le mamme, che ci dovrebbero far riassaporare fino in fondo il dolce calore del tradizionale ambiente familiare.
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Una festa laica, ma anche religiosa
Pur essendo una festa laica, la festa del Papà, affonda le sue radici nella tradizione culturale religiosa del nostro Paese, dove si celebra il 19 marzo, giorno intitolato a San Giuseppe, simbolo della figura paterna. Questa data è stata introdotta alla fine del Medioevo, ma si hanno tracce della sua celebrazione da tempi molto più antichi. Negli anni il concetto di famiglia è molto cambiato, per anni unico vero baluardo dal mondo esterno, unico rifugio dove trovare sempre calore e sicurezza, la certezza di amore incondizionato.

Oggi ha perso il suo significato, ha perso l’idea di rifugio e di futuro, manca la progettualità di una volta, anni fa si partiva dall’idea del matrimonio, poi i figli per creare la nostra famiglia. In tutto questo si sono inseriti molti discorsi particolari, si è cercato di annullare la differenza tra uomo e donna, tra padre e madre e inevitabilmente la prima cosa che ha cominciato a crollare è proprio l’idea della famiglia. Un uomo, una donna e almeno un figlio.
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Anche le emoticon tendono ad appiattire il concetto
Ecco perchè diventa sempre più importante comunque rivolgere un pensiero ai nostri cari sempre, magari in una giornata come quella di oggi che ricorda tutti i papà, quelli in vita o quelli che non ci sono più, ma che restano indelebili con i loro insegnamenti nel nostro cuore. Sensazioni, emozioni che dovrebbero far parte sempre del nostro bagaglio perchè aiutano a resistere anche agli attacchi esterni che ci vogliono omologare in una direzione decisa da altri. L’ultimo esempio lo abbiamo dallo strumento che ha letteralmente rivoluzionato in nostro modo di vivere, lavorare e interagire tra noi: lo smartphone.

Nell’epoca digitale che stiamo vivendo, che soprattutto stanno vivendo i nostri figli, le generazioni Z, è singolare che le famose emoji, che oramai hanno del tutto soppiantato qualsiasi altro classico saluto, da un po’ di tempo abbiano modificato anche loro il concetto di famiglia, non più quei simpatici quadretti con un uomo, una donna e uno e due figli o figlie, ma una schematizzazione in grigio senza più nessuna distinzione né di sesso né di razza, né di qualsiasi altro parametro. Le nuove sagome sono neutre e inclusive al cento per cento, almeno per i nuclei fino a quattro persone, nella consapevolezza che sia impossibile proporre una mappa antropologica completa della realtà. Ma la cosa più clamorosa è che da alcuni device, ad esempio quelli Apple, le famose emoticon familiari sono sparite del tutto. Una decisione senza senso, senza una spiegazione concreta. Per fortuna poi esiste una realtà che è quella di quando torniamo a casa e ritroviamo tutto il calore di affetti che resteranno immutati per sempre.