Hikikomori, triplicati i casi in Italia: di cosa si tratta e come fare a proteggere i più giovani

Problematica sociale molto diffusa in Giappone, sta crescendo in modo preoccupante anche tra i giovani italiani: chi sono gli hikikomori e cosa si può fare per evitare che i giovani lo diventino.

Genitori e società hanno l’obiettivo condiviso di proteggere le fasce più giovani della popolazione da qualsiasi evento che possa traumatizzarli e danneggiarli. Se i genitori sono coinvolti in primo luogo in questo compito e fa parte della loro responsabilità genitoriale comprendere le cause di malessere del figlio e cercare di aiutarlo a superarle, la società ha il compito di offrire tutti gli strumenti di tutela e supporto possibili per aiutarli a svolgere questo compito.

Ragazza con felpa con le mani davanti alla faccia
Hikikomori, triplicati i casi in Italia: di cosa si tratta e come fare a proteggere i più giovani – abruzzo.cityrumors.it

Ogni periodo storico è differente dal precedente e presenta problematiche e sfide che vanno prima di tutto comprese e successivamente affrontate con il giusto tatto e tempismo. Nel periodo che stiamo vivendo la sfida più urgente che bisogna affrontare per tutelare i più giovani è quella rappresentata dal mutamento sociale portato dal crescente peso della vita digitale.

Se è vero che è semplicistico ed errato individuare nel web e nei social il male assoluto, è anche vero che non si può ignorare il fatto che il modo in cui vengono utilizzati espone i giovani a maggiore rischio di essere vessati, che il confronto tramite tali piattaforme ha un impatto diretto sulla loro vita e sulla loro autostima e che senza la giusta educazione ed il costante supporto del sistema educativo e dei genitori possono diventare una trappola.

Chi sono gli Hikikomori e perché possono diventare un problema sociale

Collegato ma non esclusivamente dipendente dai social e dall’esplosione della vita digitale di questo periodo è il fenomeno degli Hikikomori. Questo è il nome che è stato dato in Giappone a quei ragazzi che decidono volontariamente di abbandonare la vita sociale al di fuori dei contesti obbligati come la scuola e le attività sportive.

Ragazza triste in bagno
Chi sono gli Hikikomori e perché possono diventare un problema sociale – abruzzo.cityrumors.it

Questi ragazzi perdono gradualmente l’interesse ad intessere delle relazioni sociali autentiche, chiudendosi a riccio in sé stessi e rifiutando qualsiasi forma di aiuto o di interesse nei propri confronti. In una prima fase, gli Hikikomori cominciano a sostituire la vita reale con quella virtuale, aumentando a dismisura la loro presenza sui social e le interazioni virtuali.

Con il passare del tempo, però, questa forma di auto esclusione li porta ad abbandonare gradualmente anche le interazioni virtuali, a perdere qualsiasi voglia di confronto e persino di interesse nei confronti della vita. Il perché un simile fenomeno sia pericolo è evidente, una generazione in cui aumentano i soggetti che si isolano dal resto della società e che rifiutano la socialità è il potenziale inizio di un’umanità che sceglie consapevolmente l’eutanasia.

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Aumentano gli Hikikomori in Italia: i dati preoccupanti dello studio e le cause del fenomeno

I dati che inducono a riflettere su questo fenomeno in Italia sono stati elaborati dal gruppo Musa del Cnr-Irpps nel corso di un’indagine svolta tra il 2019 ed il 2022 che è stata pubblicata qualche settimana fa su Scientific Report. Lo studio ha rilevato un aumento preoccupante dei giovani di età compresa tra i 14 ed i 19 anni che hanno deciso autonomamente di abbandonare le relazioni social al di fuori del contesto scolastico, la percentuale infatti è aumentata dal 5,6% al 9,7% in soli 3 anni.

Ragazza seduta a terra davanti al PC
Aumentano gli Hikikomori in Italia: i dati preoccupanti dello studio e le cause del fenomeno – abruzzo.cityrumors.it

Attualmente non c’è motivo di ritenere questo aumento allarmante, anche perché il periodo preso in considerazione è quello maggiormente condizionato dalla pandemia di Covid-19, un momento storico che ha portato un po’ tutti a ridurre la propria attività sociale e ad allontanarsi dallo stile di vita che si conduceva prima. Il che non significa che bisogna sminuire e sottovalutare i dati emersi dallo studio.

Gli autori del report hanno rintracciato le cause di questo fenomeno ed evidenziato tre fattori principali: scarse relazioni familiari, fenomeni di bullismo e cyberbullismo, abbassamento dell’autostima legato ad un’eccessiva pressione sociale e ad un iper connessione ai social, i quali fungono da amplificatore delle insicurezze dei più giovani.

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Antonio Tintori, uno degli autori dello studio, ha evidenziato come il fenomeno dei “lupi solitari” è potenzialmente un allarme sociale e che bisogna intervenire sin da adesso per evitare che possa ulteriormente crescere. A suo avviso è necessario che vengano prese delle precauzioni e che si pensi a degli interventi mirati che coinvolgano sia i genitori che il sistema educativo e che permettano di offrire supporto e protezione ai giovani più vulnerabili.

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