Il Boss, Bruce Springsteen, pubblica il singolo Blind Spot, secondo estratto da Tracks II: The Lost Albums. Il brano, tratto dall’inedito Streets of Philadelphia Sessions, riporta in vita l’anima sperimentale del Boss negli anni ’90, tra ritmi elettronici, introspezione e un sorprendente legame con l’hip-hop californiano
Nel cuore degli anni Novanta, Bruce Springsteen stava vivendo uno dei momenti più atipici e intensi della sua carriera. Aveva scelto di restare da solo, e di vivere quasi in esilio la conferma della sua storia d’amore con Patti Scialfa che si era concretizzata da poco. E questo si era concretizzato in uno dei suoi album più pop, Tunnel of Love, e da un lungo tour senza l’apporto della sua tradizionale E Street Band.

Sono state settimane di evoluzione e sperimentazione sonora che lo avevano visto giocare con nuovi suoni e perfino con l’elettronica. È in quel periodo che nasce Street of Philadelphia, colonna sonora dell’omonimo film Oscar con Tom Hanks e Denzel Washington. Un singolo che inizialmente spiazza i suoi fan più tradizionalisti tra batteria elettronica e persino qualche loop.
Bruce Springsteen e i brani perduti
In realtà quella era la punta dell’iceberg. Affascinato dai nuovi linguaggi urbani, il boss compose una lunga serie di brani che sarebbero poi rimasti sepolti nei suoi archivi per oltre trent’anni. Oggi, parte di quel materiale torna finalmente alla luce con Blind Spot, il secondo singolo estratto dall’imminente cofanetto Tracks II: The Lost Albums, in uscita il 27 giugno per Sony Music.
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Blind Spot è tratto da Streets of Philadelphia Sessions, uno dei sette dischi inediti che compongono la raccolta The Lost Albums: una raccolta monumentale di 83 brani scritti tra il 1983 e il 2018 e mai pubblicati fino ad oggi. Dopo il primo assaggio con Rain In The River, che ha già suscitato grande curiosità tra i fan, questo nuovo brano ci apre una finestra su uno Springsteen inedito, influenzato dalla West Coast e dalle atmosfere elettroniche che dominavano il decennio.
Un album nato sull’onda dell’Oscar
Tutto inizia nel 1993, quando il regista Jonathan Demme chiede a Springsteen di scrivere un brano per il suo film. Il risultato è Streets of Philadelphia, una canzone struggente, costruita su drum machine e atmosfere minimali, che vince l’Oscar come miglior brano originale tratto da una soundtrack e segna una svolta nel percorso sonoro del Boss. Quell’esperienza lo spinge a proseguire sulla strada dell’elettronica e della composizione “solitaria”, dando vita a quello che sarebbe poi stato conosciuto dai fan come il leggendario loops record.
“Ho cominciato ascoltando campionamenti di batteria a casa mia a Los Angeles – ha raccontato Springsteen che si era appositamente trasferito in California dalla sua tradizionale base in New Jersey – poi ho iniziato a costruire loop con Toby Scott, e da lì è nata la base su cui ho scritto e registrato il resto”. L’approccio è radicalmente diverso dal rock epico e collettivo della E Street Band: il suono si fa intimo, meditativo, scarno ma curatissimo. Il Boss suona la maggior parte degli strumenti, ma si circonda anche di voci familiari proprio come quella di Patti Scialfa, e di compagne di tour storiche come Soozie Tyrell e Lisa Lowell.
Blind Spot: il cuore fragile di un amore
Al centro di Streets of Philadelphia Sessions c’è Blind Spot, brano di apertura del disco composto nel pieno di quella stagione di isolamento creativo. È una canzone che parla di dubbi, silenzi e tradimenti, immersa in un’atmosfera sonora che sfiora il trip-hop, con ritmi dilatati, tastiere rarefatte e una voce che quasi sussurra.
“Quello era semplicemente il tema su cui mi sono concentrato in quel momento – spiega Bruce nelle tracce che accompagnano la pubblicazione – e non so davvero spiegare il perché. Io e Patti ci stavamo divertendo un sacco in California. Ma a volte, se ti concentri su una canzone che ti piace, allora segui quel filo. Avevo Blind Spot, e ho seguito quel filo anche per il resto del disco”.
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Il filo, però, si spezza all’improvviso. Nel 1995, quando tutto era pronto per pubblicare l’album, Bruce decide di tornare con la E Street Band, chiudendo temporaneamente quella parentesi musicale. Il tour trionfale che ne segue è uno dei più belli di sempre. Dopo arriveranno l’immenso successo di The Rising e i tour successivi che lo porteranno a più riprese in Italia e il sodalizio con la sua band di compagni di sempre non si interromperà più.

Bruce Springsteen: “Non si butta via niente”
Di conseguenza Streets of Philadelphia Sessions finisce nel cassetto, dimenticato ma mai abbandonato: “Ho sempre avuto un debole per quell’album – ha confidato Springsteen – durante lo spettacolo a Broadway (quello in cui Springsteen si presenta da solo per un recital senza band accompagnato esclusivamente dalle sue chitarre n.d.r.) – ho anche pensato di pubblicarlo. Li metto sempre da parte, ma non li butto mai via. Non si butta mai via niente di quello che si registra…”
La rinascita degli anni ’90 di Bruce
Con la pubblicazione di Blind Spot, Bruce Springsteen compie un gesto che va oltre la semplice operazione archivistica. È un atto di riconciliazione con un periodo spesso sottovalutato della sua carriera, definito da molti come “il decennio perduto”. Anche se alcuni fan lo descrivono come ‘il periodo buio’. In realtà le sue parole smentiscono questa lettura: “Leggo spesso che gli anni ’90 sono stati il mio periodo perduto, qualcosa di cui nella mia narrativa discografica si potrebbe fare a meno. In realtà non è così. Anzi. Non ho fatto altro che scrivere e registrare, ho lavorato per tutto il tempo”.
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La scelta di riportare alla luce Streets of Philadelphia Sessions testimonia la volontà di offrire ai fan un’immagine più completa del suo percorso artistico. Lontano dalle arene gremite e dai ritornelli da stadio, lo Springsteen di Blind Spot è introverso, sperimentale, vulnerabile. E forse proprio per questo, ancora più autentico.

Un progetto monumentale
L’intero box Tracks II: The Lost Albums si annuncia come una delle uscite più importanti del 2025 e non certo solo per chi ama Springsteen e la musica d’autore. Oltre a Streets of Philadelphia Sessions, ci sono altri sei dischi: Perfect World, Faithless, Somewhere North of Nashville, Inyo, Twilight Hours e LA Garage Sessions ’83. Ogni album è accompagnato da un packaging dedicato, da un libro fotografico di 100 pagine curato da Erik Flannigan e da preziose note introduttive scritte dalla mano del Boss.
Bruce Springsteen – Tracks II: The Lost Albums
LA Garage Sessions ’83
- Follow That Dream
- Don’t Back Down On Our Love
- Little Girl Like You
- Johnny Bye Bye
- Sugarland
- Seven Tears
- Fugitive’s Dream
- Black Mountain Ballad
- Jim Deer
- County Fair
- My Hometown
- One Love
- Don’t Back Down
- Richfield Whistle
- The Klansman
- Unsatisfied Heart
- Shut Out The Light
- Fugitive’s Dream (Ballad)
Streets of Philadelphia Sessions
- Blind Spot
- Maybe I Don’t Know You
- Something In The Well
- Waiting On The End Of The World
- The Little Things
- We Fell Down
- One Beautiful Morning
- Between Heaven and Earth
- Secret Garden
- The Farewell Party
Faithless
- The Desert (Instrumental)
- Where You Goin’, Where You From
- Faithless
- All God’s Children
- A Prayer By The River (Instrumental)
- God Sent You
- Goin’ To California
- The Western Sea (Instrumental)
- My Master’s Hand
- Let Me Ride
- My Master’s Hand (Theme)
Somewhere North of Nashville
- Repo Man
- Tiger Rose
- Poor Side of Town
- Delivery Man
- Under A Big Sky
- Detail Man
- Silver Mountain
- Janey Don’t You Lose Heart
- You’re Gonna Miss Me When I’m Gone
- Stand On It
- Blue Highway
- Somewhere North of Nashville
Inyo
- Inyo
- Indian Town
- Adelita
- The Aztec Dance
- The Lost Charro
- Our Lady of Monroe
- El Jardinero (Upon the Death of Ramona)
- One False Move
- Ciudad Juarez
- When I Build My Beautiful House
Twilight Hours
- Sunday Love
- Late in the Evening
- Two of Us
- Lonely Town
- September Kisses
- Twilight Hours
- I’ll Stand By You
- High Sierra
- Sunliner
- Another You
- Dinner at Eight
- Follow The Sun
Perfect World
- I’m Not Sleeping
- Idiot’s Delight
- Another Thin Line
- The Great Depression
- Blind Man
- Rain In The River
- If I Could Only Be Your Lover
- Cutting Knife
- You Lifted Me Up
- Perfect World