L’estate si avvicina, ma nella nostra regione si registra una situazione davvero allarmante a causa di una modifica all’ordinanza di sicurezza
La stagione estiva in provincia di teramano rischia di partire con qualche difficoltà per una modifica dell’ultimo minuto. Il quadro generale in questo momento è davvero complicato a causa di un qualcosa che ha sorpreso tutti e non solo gli imprenditori del settore. Il rischio è quello di non avere assolutamente bagnini in una parte precisa dell’anno.

Una situazione davvero allarmante e che sta portando i gestori degli stabilimenti e chiedere un passo indietro. Per il momento il quadro non è assolutamente delle migliori e per questo motivo si è al lavoro per cercare di trovare una soluzione definitiva al problema. Per adesso, però, la strada è in salita con l’alto rischio che l’estate possa partire con diversi problemi.
La situazione bagnini nel Teramano
In questo momento la situazione più critica è quella in provincia di Teramo. La modifica riguarda principalmente la durata della stagione balneare. Prima iniziava il 31 maggio e finiva il 15 settembre. Il ministro, forse un po’ a sorpresa, ha deciso di anticiparla al 17 e spostare la conclusione al 21. Insomma, qualche giorno in più che crea delle difficoltà in questa zona.
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Gli operatori hanno fatto sapere che i bagnini sono principalmente studenti alla loro prima esperienza lavorativa e non ci sono assolutamente a disposizione per coprire un servizio di sicurezza di 10 ore giornaliere con una postazione ogni 150 metri di arenile. Il rischio è di dovere fare i conti con una partenza assolutamente a rilento e per questo motivo si continua a chiedere il ritorno al passato per consentire a tutti gli stabilimenti di partire nelle migliori condizioni possibile.

Per il momento siamo nel campo delle ipotesi e quindi vedremo quali saranno le decisioni magari anche della Regione. Di certo al momento il quadro riguardante i bagnini non è dei più rassicuranti e la stagione estiva rischia di partire in ritardo. Per questo motivo non è da escludere una modifica alla norma decisa da Matteo Salvini.