Pescara: bolletta Tari più cara per famiglie e imprese nel 2025. L’amministrazione Masci aumenta le tariffe, l’opposizione insorge
La Tari, la tassa sui rifiuti che grava su famiglie e imprese, si appresta a diventare una voce di spesa ancora più consistente per i cittadini pescaresi nel 2025. L’amministrazione guidata dal sindaco Masci ha infatti deciso un aumento generalizzato delle tariffe, una scelta che ha immediatamente sollevato un coro di proteste da parte delle opposizioni, unite nel contestare un piano che non risparmia nessuno, dai nuclei familiari più piccoli alle attività commerciali più floride.

La decisione dell’amministrazione comunale è chiara: tutti dovranno contribuire di più. Single, coppie, famiglie numerose, ma anche le categorie produttive come stabilimenti balneari, bar, ristoranti, pizzerie, negozi, supermercati, parrucchieri, bed & breakfast e officine vedranno lievitare l’importo della Tari per il prossimo anno.
Un provvedimento che, nell’ottica dell’amministrazione, sembra avere il discutibile merito di non fare distinzioni, colpendo indistintamente tutte le fasce di utenza.
Il percorso di approvazione di questa manovra finanziaria, che prevede un incremento di spesa di almeno 568mila euro rispetto all’esercizio precedente, inizierà formalmente domani con il passaggio in commissione Finanze. Per la maggioranza di centrodestra, forte dei suoi numeri in consiglio comunale, questo passaggio si preannuncia come una mera formalità, un’occasione per “blindare” un piano già ampiamente definito.
L’opposizione unita nel contestare la “stangata”
Sul fronte opposto dello schieramento politico, l’aria è tutt’altro che serena. L’opposizione, compatta, contesta con veemenza un piano Tari che prevede rincari per la quasi totalità delle 100mila utenze cittadine, suddivise tra 87.373 domestiche e 12.487 non domestiche. Le critiche sono trasversali e puntano il dito contro un aumento considerato ingiusto e inopportuno, soprattutto in un periodo di persistenti difficoltà economiche per molte famiglie e attività.

L’assessore alle Finanze Eugenio Seccia, esponente di Forza Italia, ha tentato di giustificare i rincari come una conseguenza inevitabile dell’aumento dei costi del servizio di gestione dei rifiuti, passato da 26.672.269 euro nel 2024 a 27.240.804 euro nel 2025. Tuttavia, questa motivazione non ha convinto le minoranze.
Il consigliere Paolo Sola ha sintetizzato il sentimento di disapprovazione con un laconico “Il colpo è arrivato”. Il Movimento 5 Stelle, attraverso i suoi rappresentanti, ha espresso una dura condanna, definendo “una scelta scellerata” l’estensione del sistema di raccolta porta a porta curata da Ambiente spa sotto la responsabilità dell’assessore Cristian Orta, annunciando un voto contrario in consiglio comunale.
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Sulla stessa linea si è schierato il Partito Democratico, mentre il consigliere civico Domenico Pettinari ha parlato senza mezzi termini di “ennesima stangata” ai danni dei cittadini. Anche il resto della minoranza, con Carlo Costantini e Simona Barba, ha espresso la propria netta opposizione al previsto aumento della Tari. La commissione Finanze di domani si preannuncia quindi come il primo terreno di scontro politico su una questione che infiammerà il dibattito cittadino nelle prossime settimane.