Il successo di Sinner al suo debutto agli Internazionali di Roma ha una valenza molto più importante di quello che è stato il punteggio. Che segnale come solo i veri campioni sanno dare.
Jannik Sinner ha esordito agli Internazionali di Roma con una vittoria per niente facile. Il tennista numero uno al mondo ha avuto la meglio su Mariano Navone, italo-argentino amatissimo in patria e che aveva preannunciato che avrebbe fatto di tutto per rovinare il ritorno in campo di Jannik. Come è giusto che fosse, visto che, in ambito agonistico, non bisogna mai fare sconti a nessuno. Il 24enne sudamericano si è rivelato essere un osso duro, ma che Sinner è riuscito a domare.

Il risultato finale del match che ha spedito Sinner ai sedicesimi di finale è stato di 6-3 6-4, con in particolare il secondo set che è stato sempre in equilibrio. Fino a quando, nelle battute finali, il bolzanino è riuscito a far emergere tutta la classe di cui è dotato, oltre che la forza mentale che è propria solamente dei campioni. In una situazione normale sarebbe stata una vittoria come l’altra, una delle tante per Sinner. Non è però così, si è trattato di un successo dal sapore speciale.
Sinner più forte di avversità e detrattori
Perché Sinner è rimasto fermo per quasi cento giorno, e non è certo semplice presenziare ad un torneo di primo piano come gli Internazionali di Roma ed imporsi in un match che, oggettivamente, si stava facendo complicato. La forma fisica non sarà stata delle migliori, e sicuramente quello che abbiamo visto sul Centrale del Foro Italico non è stato il Sinner che ha trionfato per due volte agli Australian Open e per una agli US Open.

Lui stesso l’aveva detto: a prescindere da quello che sarebbe stato il risultato finale, l’importante era tornare ad esserci. E dopo il match contro Navona, Sinner ha evidenziato un concetto: e cioè che è bellissimo essere tornato a fare quello che più ama fare in assoluto, cioè giocare a tennis.
Sugli spalti c’era anche tutta quanta la sua famiglia ad incitarlo. E Sinner non ha deluso le aspettative. Ora bisogna andare avanti il più possibile, in quello che è il torneo di casa. Senza però l’obbligo di dovere vincere per forza. Anche se lui è il tennista più forte al mondo, ora lui per primo sa che non ci deve essere l’ossessione di doversi imporre. Bisogna fare un percorso graduale, anche per dosare le energie sia fisiche che mentali.
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Quando gioca Sinner agli Internazionali di Roma?
E Sinner un risposta importante l’ha data, a chi se la meritava. A detrattori sia in Italia che all’estero che, loro si, sembrano ossessionati da Jannik ed avvertono il peso del suo primato.

Fin in troppi hanno parlato a sproposito, da ex campioni a gente che campione non lo sarà mai. E d’altronde basta vedere la lunga schiera di personalità che contano e che si sono schierati dalla parte di Sinner per quanto di brutto successo con la vicenda clostebol. Ed ora basta parlarne, c’è da pensare al prossimo match.
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L’appuntamento per l’accesso agli ottavi di finale è fissato per Sinner a lunedì. Il suo avversario sarà l’olandese Jesper De Jong, numero 87 del mondo. Da questo punto di vista il tabellone degli Internazionali di Roma arride sulla carta al numero 1 della classifica ATP. Ma Navona era il numero 97 del ranking e questo dimostra che a volte i numeri non contano e che le motivazioni sono la componente che fa la differenza.