Italia, sfuma anche Pioli: restano due nomi assurdi come prossimo CT

Non si sa nemmeno da dove cominciare a raccogliere i cocci, ma qualcosa bisogna fare. Ma gli unici due candidati alla panchina azzurra rimasti dopo il no anche di Pioli non fanno esaltare.

È caos azzurro. Poche altre volte la Nazionale italiana si è ritrovata nel pallone come adesso. Pensavamo che le due eliminazioni di fila ai playoff delle ultime due Coppe del Mondo disputate fossero il punto più basso per l’Italia, con di mezzo un deludentissimo Euro 2024 ed una eccezione felice – almeno quella – rappresentata dalla vittoria degli Europeo nel non più vicino 2021.

Luciano Spalletti alla sua ultima partita da CT
Italia, sfuma anche Pioli: restano due nomi assurdi come prossimo CT – abruzzo.cityrumors.it Foto Ansa

Ora ci ritroviamo con la qualificazione ai Mondiali 2026 in bilico, e già dopo una sola partita. La partenza a razzo della Norvegia, il fatto che soltanto le prime del girone si qualificheranno mentre le seconde dovranno andare agli spareggi per i soli quattro posti disponibili nella zona europea e tante altre cose pongono in secondo piano il successo per 2-0 contro la modesta Moldavia, in quella che è stata l’ultima partita di Luciano Spalletti nelle vesti di commissario tecnico. E la panchina dell’Italia non è mai stata così scomoda.

Gravina-Spalletti come Tavecchio-Ventura

Fischiato da buona parte del Mapei Stadium, Spalletti si è ritrovato nella paradossale situazione di stare a bordocampo pur essendo già stato esonerato. Ora il casting relativo a chi prenderà il suo posto è andato pure mezzo deserto. Se fino a poco tempo fa sarebbe stato possibile ingaggiare uno tra Carlo Ancelotti e Massimiliano Allegri – da qualche settimana diventati rispettivamente ct del Brasile ed allenatore del Milan, ed i rimpianti restano – è sfumato pure l’ultimo condottiero che avrebbe avuto effettivamente le capacità di raddrizzare la rotta.

Stefano Pioli in campo
Gravina-Spalletti come Tavecchio-Ventura – abruzzo.cityrumors.it Foto Ansa

Claudio Ranieri ha detto no, volendo rispettare la parola data alla Roma, dove rimarrà con un ruolo dirigenziale dall’elevato potere decisionale. E lo stesso ha fatto Stefano Pioli, che tornerà dall’Al-Nassr rescindendo un ricco triennale da 12 milioni di euro a stagione. Il parmense, alla guida del Milan scudettato nel 2022, si è promesso alla Fiorentina, dove farà ritorno dopo sei anni.

Saltate sia la prima che la seconda scelta, non resta che scavare sul fondo per il presidente federale, Gabriele Gravina, che pure si ritrova ad essere fortemente criticato sui social dai tifosi. I quali rivedono lo spettro di quanto accaduto a suo tempo con il duo Tavecchio-Ventura otto anni fa. Adesso restano in lizza due soli nomi per la nomina a ct dell’Italia

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Chi sarà il nuovo tecnico della nazionale?

Due nomi che, ad essere onesti, lasciano molto scettici non pochi appassionati di calcio e tifosi dell’Italia. Si era parlato anche di un possibile ritorno di Roberto Mancini, che già aveva allenato gli azzurri dal 2018 al 2023 con il compianto Gianluca Vialli al suo fianco. Reduce dalla deludente esperienza come selezionatore dell’Arabia Saudita, il Mancio però non tornerà, in virtù dell’addio burrascoso che si consumò con Gravina.

Gattuso e De Rossi nel 2010
Chi sarà il nuovo tecnico della nazionale? – abruzzo.cityrumors.it Foto Ansa

Al momento quindi rimangono solamente Rino Gattuso e Daniele De Rossi, con eventualmente Fabio Cannavaro più defilato. Gattuso e Cannavaro hanno allenato in Croazia nell’ultima stagione e per entrambi non è finita bene, con il primo che ha rescisso il 5 giugno scorso con l’Hajduk Spalato, il secondo è stato esonerato ad aprile dalla Dinamo Zagabria. De Rossi è invece fermo dall’esonero traumatico dello scorso settembre deciso dalla Roma. Tutti e tre i campioni del mondo 2006 hanno avuto a che fare con diversi licenziamenti o con le dimissioni nel corso delle rispettive esperienze da allenatori.

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Per questo chiunque dei tre suona come non sufficientemente preparato, per non dire poco adeguato. Ma il momento attuale per l’Italia è di assoluta emergenza e si deve puntare anche sul carisma, che a questi tre candidati non manca. De Rossi in particolare faceva parte dello staff di Mancini nella vittoria ad Euro 2020 (in realtà 2021 per Covid), mentre Gattuso ha vinto una Coppa Italia con il Napoli da subentrato e Cannavaro ha alzato tre titoli in Cina.

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