Anche nel tè si nasconde una minaccia importante, come in tanti altri prodotti dell’industria alimentare. Succede ogni volta che lo prepari.
Il tè viene indicato da secoli come una delle bevande più salutari che ci siano. Gradevole e capace di dare un senso di conforto quando fuori piove, nevica o tira vento. E piacevole anche da sorseggiare quando fa più caldo. Possiede delle proprietà nutritive importanti e si lascia preferire a molti altri prodotti. Uno studio compiuto di recente però e del quale parla il New York Times riferisce di quello che è un rischio molto frequente che riguarda le bustine nel tè.

Questa cosa avviene a tutti i milioni di individui che hanno l’abitudine di consumare tè con cadenza quotidiana oppure più volte alla settimana. Lo studio in questione risale all’anno scorso e ha posto all’attenzione di tutti un fenomeno che ha luogo puntualmente nel corso di ogni preparazione. Quel che è peggio è che non ce se ne rende conto. Di che cosa si tratta?
Il tè in bustina fa male alla salute?
No, non fa male alla salute, ma emerge un dato allarmante che si riferisce al persistere delle microplastiche nel tè. Il brutto è che questa cosa non dovrebbe affatto sorprendere ormai. I residui di oggetti costituiti dalla plastica sono presente oramai ovunque. La loro presenza è attestata da anni sia nelle profondità degli oceani che sulle vette più alte del mondo.

Le microplastiche finiscono negli stomaci degli animali che mangiamo, pesce in primis, e direttamente quindi arrivano a noi. Si trovano anche nel tè, a quanto pare. Più nello specifico in quello in bustina, con proprio le bustine di tè ad essere stracariche di microplastiche.
Questi involucri sono fatti in polipropilene ed ogni volta che ne si mette una in infusione ha luogo un rilascio di un miliardo e duecento milioni di microplastiche per millilitro di tè. Moltiplichiamo per le dovute proporzioni in merito a litri di tè bevuti ed a quanto volte facciamo questo ogni giorno ed ecco che ne verrà fuori un numero sterminato come quello che riguarda le stelle in cielo.
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Come abbassare i rischi
Questo studio, compiuto da esperti ricercatori statunitensi, consiglia anche il da farsi per abbassare i fattori di potenziale rischio. Bisogna avvalersi in tal senso di bustine ecosostenibili, fatte di canapa, cellulosa e derivati del legno. Questi materiali infatti non attuano alcun rilascio di microplastiche visto che non ne contengono.

Per quanto un altro studio ha svelato che anche le bustine di tè che fatte di carta in realtà pure contengono nanoparticelle a loro volta potenzialmente nocive. Un altro metodo per rifugiarsi nella più totale sicurezza consiste nell’acquistare del tè sfuso. È questo il modo per correre meno rischi possibili.
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Oppure è possibile procedere con una sorta di infusione preliminare. In questo senso occorre riporre la bustina di tè che vogliamo utilizzare in una tazza a parte con acqua a temperatura ambiente. Qui ci sarà il rilascio di microplastiche, con la differenza che questa acqua non dovremo berla. Quindi compiamo una normale infusione con quella bustina appena usata. Ed un ulteriore consiglio consiste anche non non riscaldare il tè per una seconda volta, in qualsiasi modo.