Rifiuti: la Regione prova a stringere sull’emergenza pescarese

rifiuti_stradaL’Aquila. Con l’immondizia già per strada in alcuni Comuni del pescarese, il Consiglio regionale si è riunito oggi pomeriggio in seduta straordinaria per discutere sull’emergenza rifiuti del pescarese, approvando una risoluzione dall’apparenza poco efficace. Intanto i sindaci si mettono nelle mani di Ambiente Spa.

Una risoluzione che impegna il Presidente Chiodi e l’intera Giunta ad avviare un confronto con le Province per individuare una soluzione che consenta di superare le difficoltà degli enti locali della provincia di Pescara: questo il risultato della seduta straordinaria del Consiglio regionale riunitosi oggi pomeriggio per diramare l’intrica questione dell’emergenza rifiuti che, dopo la chiusura della discarica di Colle Cese di Spoltore, ha gettato alcuni Comuni nell’immondizia che dilaga per le strade. Nel documento, oltre a sollecitare la ricerca di un’ampia convergenza da parte degli enti locali per l’individuazione di nuovi impianti di smaltimento, si chiede che i consorzi si attivino per il potenziamento delle discariche già in esercizio, in attesa dell’entrata in funzione di quelle già autorizzate dalla Regione. Si chiede inoltre di rilanciare l’impegno sul fronte della raccolta differenziata e sul recupero dei materiali da avviare al riciclo, attraverso lo sblocco e l’assegnazione delle risorse finanziarie già disponibili per i progetti. Il parto dell’assise regionale si conclude con l’impegno ad accelerare l’approvazione del disegno di legge sulla nuova governance regionale della gestione dei rifiuti, attualmente in discussione in Commissione: in sostanza, niente di nuovo rispetto a quanto annunciato venerdì scorso da Di Dalmazio e Chiodi, nel giorno dell’attivazione delle riserve delle discariche di Chieti, Sulmona, Lanciano e Cupello.

Più che le decisioni, ad animare l’aula sono state le accese proteste del Pd, che dai banchi hanno sventolato le immagini delle strade di Montesilvano, che da stamattina sono ricoperte di sacchetti di rifiuti non raccolti, accatastati tra i bidoni stracolmi. “Non c’è emergenza sanitaria”, ha rassicurato l’assessore regionale ai rifiuti Mauro Di Dalmazio, ribadendo ancora che in tal caso non sono possibili gli interventi urgenti e contingibili dell’assessorato. Nessun commissariamento, dunque, nonostante le critiche instaurate si tra il capogruppo democratico Camillo D’Alessandro e l’assessore all’Ambiente Mauro Febbo: “Oggi è Febbo ha rivelato la verità”, denuncia D’Alessandro, “da tre anni lui, Chiodi e la Giunta Regionale sapevano della condizione di emergenza verso la quale in particolare Pescara stava andando, ma nessuno ha mosso un dito, pur avendo la Regione il potere sostitutivo rispetto agli eventuali Comuni e consorzi inadempienti, proprio per evitare la condizione di emergenza anche attraverso un eventuale commissariamento. Lo prevede la legge e lo statuto regionale: perché non lo hanno fatto ?”.

 

Nessun risultato è venuto fuori anche dalla riunione tenutasi prima del Consiglio tra Chiodi, Febbo, Di Dalmazio e il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, se non l’incontro fissato per domani a Pescara con Ambiente Spa e gli altri soggetti interessati. “Cercheremo di  fare in modo che si arrivi nel più breve tempo possibile ad una soluzione positiva per tutti i Comuni”,  spiega Testa, rilanciando quanto stabilito ieri con gli amministratori del Comuni riuniti sotto Ambiente Spa; alla società partecipata è stato delegato dai sindaci il compito di “porre in essere tutti gli adempimenti di competenza per esperire un’urgente indagine di mercato presso gli impianti disponibili ad accogliere il conferimento dei rifiuti”. Questa delibera tipo è stata adottata anche dal Comune di Pescara, che già da ieri ha iniziato il conferimento dei rifiuti presso la discarica di Sulmona, sebbene tutti i Comuni pescaresi abbiano richiesto alla Regione di mettere a disposizione con urgenza l’impianto comunale di Casoni, per non far aumentare i costi dello smaltimento legati al trasporto in discariche più distanti.

 

Daniele Galli


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