Teramo. Entro la fine del 2014 il contratto di fiume potrebbe diventare realtà. Di certo, una grossa mano la darà il progetto comunitario Ercip, acronimo di “European River Corridor Improvement Plans”, finalizzato proprio alla realizzazione dei piani di miglioramento dei corridoi fluviali. Il progetto è stato presentato oggi in Provincia da Francesco Marconi, Vincenzo Falasca e Davide Di Giacinto, rispettivamente assessori all’Ambiente, all’Urbanistica e ai Progetti Comunitari.
Proprio la Provincia di Teramo, infatti, insieme al Comune, rappresenta l’Italia nel partenariato del progetto, composto da quattro agenzie regionali e cinque autorità locali di Italia, appunto, Regno Unito, Germania, Romania e Grecia.
Nello specifico, l’Ente teramano si concentrerà sul bacino fluviale del Tordino-Vezzola, come prima sperimentazione di un nuovo modello di gestione pianificata delle aste fluviali, con una chiara suddivisione delle competenze, che sarà condiviso a livello europeo.
“L’obiettivo” ha spiegato Marconi “è quello di avere una visione strategica del nostro territorio, nell’ottica di una sostenibilità a 360 gradi. La difficoltà della gestione delle aste fluviali è una questione annosa e tanti soldi sono stati spesi finora. È giunto il momento di riunire attorno ad un tavolo tutti gli Enti di competenza, per condividere un percorso che porti finalmente al contratto di fiume”. Il primo passo sarà la messa in rete di tutti i dati esistenti sul territorio, per individuare le criticità e valutare le modalità di intervento. “Sul Tordino-Vezzola” ha detto ancora l’assessore all’Ambiente “andremo a sperimentare il primo contratto di fiume, inteso come strumento di pianificazione strategica per il risanamento dei bacini fluviali, con l’obiettivo di arrivare a un contratto per ciascuna delle cinque aste fluviali ricadenti sul territorio provinciale. Analoghi strumenti saranno utilizzati anche per il risanamento del fiume Vibrata, già inserito in un progetto pilota nell’ambito del Piano regionale di tutela e risanamento ambientale”.
Il budget a disposizione della Provincia ammonta a 133mila euro ed il tutto dovrà essere concretizzato entro il dicembre 2014.
“Pensiamo ad un nuovo modello di sviluppo sostenibile del territorio” ha aggiunto Falasca “che ha sicure ricadute non solo sull’ambiente, ma anche sul turismo e sulle attività agricole e produttive. il Piano dell’alta e bassa vallata del Tordino sarà il punto di partenza per il progetto di miglioramento, che muove appunto anche dalla valorizzazione delle buone prassi locali”.
Insomma, la Provincia di Teramo sempre più si trova a fare i conti con un bilancio che non torna, ma aggiunge così un nuovo tassello nell’ambito dei progetti comunitari, fondamentali in un momento in cui le risorse scarseggiano sempre più. Non solo, aggiunge Di Giacinto. “Questo è un progetto che l’Europa definisce ambizioso, perché risolve finalmente una questione atavica. Sui fiumi nessuno sa dire chi deve fare cosa. È fondamentale, quindi, risolvere il problema, stipulare il contratto di fiume e farne un modello replicabile anche in altre realtà”.