Da tempo non sentiamo parlare di Luigi di Maio, che cosa è successo? Scopriamo tutto quello che è accaduto dopo l’addio al Movimento 5 stelle.
La carriera politica di Luigi Di Maio è stata caratterizzata da una rapida ascesa. Attivista della prima ora del Movimento 5 Stelle, il giovane politico originario di Pomigliano d’Arco (città vesuviana, in provincia di Napoli) si è imposto in pochissimi anni come figura fondamentale nel panorama politico italiano. In poco tempo si è fatto notare e poi consacrare come leader da rispettare. Anche se la sua carriera non è mai stata immune da critiche, passi falsi e scivoloni.
Durante i suoi anni in Parlamento, Di Maio si è preso la leadership del Movimento 5 Stelle, è diventato il volto più noto (soprattutto televisivamente) della formazione politica ispirata da Beppe Grillo e ha traghettato il partito da posizioni di aperta rottura a nuove istanze governative.
Ciononostante Luigi Di Maio, in meno di dieci anni, è riuscito a raggiungere uno dei ministeri più importanti d’Italia e legare il suo nome a decreti storici, come quello che introdusse il Reddito di Cittadinanza.
Il suo esordio nella politica italiana c’è stato nel 2013 quando è stato eletto deputato nella XVII legislatura. Subito il Movimento 5 Stelle ha affidato a Luigi Di Maio il ruolo di vicepresidente della Camera. Nel 2017 divenne poi il capo politico del Movimento. L’anno dopo, arriva la nomina a ministro dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali. Sempre quell’anno divenne vicepresidente del Consiglio nel governo Conte I (2018-2019). Nel 2019 fu ministro degli affari esteri nei governi Conte II. Carica riconfermata con il Governo Draghi (2021-2022).
Luigi Di Mario: ecco che fine ha fatto dopo aver lasciato il Movimento 5 Stelle
Poi, a un certo punto, nel giugno del 2022, Di Maio ha deciso di lasciare il Movimento 5 Stelle. All’ex capo politico del Movimento non andavano giù certe ambiguità interne e alcune delle dinamiche dominanti che regolavano il rapporto fra gli attivisti.
Il primo scontro con il M5S c’è stato sul sostegno all’Ucraina: Di Maio era favorevole così come il Governo Draghi, mentre parte del Movimento credeva che l’Italia dovesse mantenersi imparziale rispetto al conflitto. Caduto il Governo Draghi, Di Maio si è candidato con il suo partito Insieme per il futuro e non è stato eletto.
Da allora si sta occupando soprattutto di Medio Oriente come diplomatico. Continua quindi a essere coinvolto in questioni sociali ed economiche. Come? A giugno scorso ha ricevuto l’incarico di rappresentante speciale dell’Unione europea per la regione del Golfo. Ha partecipato a diversi bilaterali e summit, soprattutto all’estero.