“Ronde” su Whatsapp per contrastare i furti: idea accomuna Civitella e Tortoreto

Civitella del Tronto. Dare vita ad un gruppo su WhatsApp per arginare l’ondata di furti.

 
L’idea è stata lanciata in due diverse zone del territorio. Da Civitella del Tronto, dal sindaco Cristina Di Pietro, che sul proprio profilo Facebook, ha chiesto un parere ai propri cittadini. Stessa cosa accade a Tortoreto, dove Carlo Dezi, commerciante del Lido, da tempo parla di ronde e ora rilancia l’idea di “ronde whatsappate”.

Di cosa si tratta? Semplice. Creare un gruppo sempre attivo sull’applicazione messaggistica per smartphone, utili per monitorare il teritorio.

La proposta, come detto, è stata “griffata” dal sindaco di Civitella del Tronto, Cristina Di Pietro.

 
“In questi giorni alcuni cittadini”, scrive la Di Pietro, ” hanno ricevuto ancora visite sgradite di “personaggi” di varia natura, durante la notte o durante le assenza da casa.
Senza rimanere con le mani in mano, ma tenendo presente che le competenze in materia rimangono a chi per legge è chiamato a svolgere delicati e specifici compiti, ho letto alcuni articoli di giornale ed alcune delibere di alcuni COMUNI, in cui hanno pensato di istituire Gruppi WhatsApp per monitorare il territorio ed essere avvertiti in tempo reale di eventuali spostamenti sospetti.

 
Mi spiego meglio, WhatsApp è un’applicazione gratuita di messaggistica.
Il nostro comune potrebbe istituire un gruppo specifico su WhatsApp a cui, chi vuole, accettando uno specifico regolamento, chiede di iscriversi gratuitamente avendo la possibilità di segnalare situazioni sospette o strani spostamenti.

 

 
In tempo reale in tutto il Comune si avrebbero le informazioni di chi come e perchè…. Emoticon wink
Naturalmente è tutto da studiare e gli amministratori del gruppo avrebbero da ideare un regolamento che limiterebbe le segnalazioni per esempio a soli fatti specifici, per esempio, senza possibilità di commento, per non ingenerare polemiche varie”.

Lo stesso discorso, sempre su Fb, è stato rilanciato a Tortoreto da Carlo Dezi.

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