Apple ha riscontrato una falla del sistema operativo proprietario che offre ai cybercriminali di accedere ai dati riservati di tutti i possessori di iPhone: come fare a risolvere il problema prima che sia troppo tardi.
I nostri dati personali sono ormai disponibili su varie tipologie di device, i quali sono tutti collegati alla rete internet. Sicuramente la possibilità di registrare i nostri dati in sistemi interconnessi è una grande comodità, poiché grazie ad un semplice account è possibile recuperare file e informazioni utili anche quando si è fuori casa o si opera su un device differente.

Questa comodità espone ad un maggior rischio di furto dati, poiché ogni device ha un sistema informatico di gestione e criptazione dei dati che può presentare delle vulnerabilità sfruttabili da malintenzionati. Non si tratta di cattiva gestione da parte del produttore o dello sviluppatore, ma di un margine di rischio che è insito all’interno dei sistemi informatici e che richiede un monitoraggio costante da parte dell’azienda che vende il prodotto e offre il servizio.
L’espansione della digitalizzazione richiede maggiori misure di sicurezza
La quantità di attività e la mole di file che produciamo e conserviamo ogni giorno sono crescenti, il che implica una necessità di avere sempre maggiore spazio di archiviazione, per ottenere il quale è richiesto l’acquisto di dispositivi di archiviazione esterni o l’utilizzo di servizi di archiviazione in cloud. Qualunque sia l’opzione scelta è necessario che venga garantita la sicurezza di questi dati e che dunque i device utilizzati siano protetti da eventuali attacchi informatici.

Chiaramente le big tech sono consce del rischio di furto dati e offrono sia dei sistemi di crittografia che degli strumenti di rilevazione di virus e malware che consentono all’utente di eliminare la minaccia qualora abbia fatto breccia all’interno del sistema. Tuttavia può capitare che proprio questi sistemi di sicurezza presentino delle falle zero-day di cui nemmeno lo sviluppatore è a conoscenza.
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Apple mette una pezza alla falla del sistema di sicurezza: aggiornate immediatamente iPhone, iPad e Mac
In queste ore Apple ha rilasciato una patch correttiva per tutti i device che utilizzano il suo sistema operativo. Gli update iOS 18.3.1, iPadOS 18.3.1 e iPadOS 17.7.5 risolvono una falla zero-day riscontrata nella funzionalità USB Restricted Mode, introdotta con la patch iOS 11.4.1 nel 2018, la cui funzione è quella di impedire l’aggiramento dei codici di blocco quando gli iPhone e gli iPad sono bloccati.
La vulnerabilità è stata segnalata da Bill Marczak del Citizen Lab, il quale ha poi informato i suoi follower che l’azienda di Cupertino ha minimizzato i rischi spiegando che questa potrebbe essere utilizzata dagli hacker per accedere ai dati degli utenti, ma solo in caso di “un attacco estremamente sofisticato, contro una serie specifica di individui mirati”, il che dovrebbe escludere rischi per le persone comuni.

Diverso è il discorso per quanto riguarda un possibile attacco fisico dell’iPhone o dell’iPad, sul quale Apple ha dichiarato che: “Potrebbe disabilitare la modalità USB Restricted Mode su un dispositivo bloccato“. Gli aggiornamenti contengono un miglioramento del sistema di autorizzazione che dovrebbe risolvere una volta per tutte sia i rischi informatici che quelli fisici.
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L’accaduto evidenzia ancora una volta l’importanza di un aggiornamento costante dei sistemi operativi e delle applicazioni. Per risolvere il problema della USB Restricted Mode, infatti, agli utenti basterà aggiornare i propri dispositivi Apple per escludere la possibilità di finire al centro di attacchi mirati da parte di cybercriminali venuti a conoscenza della falla di sistema.