Tubercolosi Bovina, scatta l’allarme in Abruzzo: i provvedimenti

Si fa sempre più preoccupante la situazione epidemiologica anche nella regione abruzzese dopo la scoperta dei primi casi di tubercolosi tra gli animali da pascolo 

Ora possiamo davvero parlare di problema sanitario. La possibile diffusione della tubercolosi bovina, dopo aver messo in allerta tutti gli allevatori del Molise per via di alcuni casi accertati in provincia d’Isernia, come evidenziato nel corso di una riunione presso l’assessorato regionale all’Agricoltura, ora potrebbe allargarsi anche alle regioni confinanti. La regione Abruzzo sta cercando di studiare i rimedi per cercare di arginare la diffusione di questa malattia che si trasmette dall’animale all’uomo e viceversa.

Bovini
Tubercolosi Bovina, scatta l’allarme in Abruzzo: i provvedimenti – Abruzzocityrumors.it

Si tratta di una malattia batterica che colpisce prevalentemente gli animali da fattoria e si presenta con un decorso per lo più cronico. Questa particolare patologia è stata inserita nella lista B dell’Office International des Epizooties e viene considerata una sindrome che può avere effetti socio-economici e di salute pubblica di importante rilevanza. La sua diffusione infatti può avere un impatto molto significativo sul commercio internazionale di animali e prodotti animali.

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Ora è allarme nella regione

L’allarme sarebbe scattato a Montenero Valcocchiara, un paese in provincia di Isernia, dopo i primi casi che avrebbero colpito alcuni bovini dei più importanti allevamenti della zona. Ora gli allevatori e i residenti della zona e della regioni cominciano ad avere paura per questi focolai di Tubercolosi bovina accertati. L’andamento dell’infezione dipende molto dalla potenza del micobatterio, dalla dose che ha infettato l’animale e dallo stato immunitario naturale o acquisito del bovino.

Malattia
Ora è allarme nella regione – Abruzzocityrumors.it

Questo animale in particolare è considerato l’ospite naturale e serbatoio più importante della malattia, anche se è dimostrato che alcune specie selvatiche possono comunque essere contagiate da questi batteri. Ecco perchè ora cominciano a fare paura anche i tanti animali selvatici che possono essere anche cacciati nella zona e poi portati sulle tavole delle case. Come il cinghiale o il cervo, ma la preoccupazione va anche alla presenza di tanti cavalli selvatici presenti in alcuni allevamenti.

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Scattate le misure preventive

Una situazione che ha fatto scattare l’allarme in tutti gli organi competenti, che stanno cominciando a monitorare con più attenzione l’evolversi delle condizioni. La situazione infatti preoccupa gli allevatori del territorio e la Prefettura di Isernia, che ha ospitato un incontro per discutere dell’emergenza sanitaria e fare il punto sulle attività e le misure di prevenzione. Alla riunione hanno partecipato i vertici delle Forze dell’Ordine e del Gruppo Carabinieri Forestali, i rappresentanti dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, del Parco nazionale Lazio Abruzzo e Molise, dell’Assessorato regionale alle politiche agricole, del Servizio regionale per la tutela e valorizzazione della montagna e delle foreste, oltre ai referenti del Servizio prevenzione, veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Molise e dell’Asrem.

Abruzzo
Scattate le misure preventive – Abruzzocityrumors.it

Nella riunione sono state illustrati tutti gli interventi volti a contenere la diffusione della malattia. In particolare gli esponenti della Regione Molise hanno spiegato come intendono trovare e mettere in opera le misure necessarie per superare questo momento difficile che sta mettendo in agitazione la popolazione, garantendo ai Comuni linee guida uniformi per la gestione dei pascoli a livello provinciale.

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