Stop ai rimborsi sul modello 730 nel 2025: ecco chi rimarrà a bocca asciutta

In alcuni casi, i contribuenti non riceveranno il rimborso derivante dalla dichiarazione dei redditi: quando accade e cosa dice la normativa.

Dal 15 maggio i contribuenti possono inoltrare il modello 730 precompilato all’Agenzia delle Entrate. Lo stesso ente, difatti, aveva reso disponibile il documento nella giornata di 30 aprile e, dopo due settimane in cui è stato possibile solo consultare il modello, ora è possibile provvedere con le modifiche o le integrazioni del caso ed inviarlo.

Modello 730 soldi banconote
Stop ai rimborsi sul modello 730 nel 2025: ecco chi rimarrà a bocca asciutta (Abruzzo.cityrumors.it)

Alcuni contribuenti, dunque, hanno già effettuato la procedura in autonomia o affidandosi ad un intermediario abilitato, come commercialisti, Caf e patronati. Questo consentirà di ricevere il rimborso derivante dalla dichiarazione dei redditi già durante il mese di luglio per i lavoratori dipendenti e tra agosto e settembre per i pensionati. Non tutti, però, saranno destinatari del rimborso, in alcuni casi, difatti, secondo la normativa, queste somme non spettano, nonostante si sono indicate spese detraibili previsti dal Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi).

Dichiarazione dei redditi, quando non è previsto il rimborso per i contribuenti

La stagione dichiarativa 2025 è ufficialmente partita. L’Agenzia delle Entrate, lo scorso 30 aprile, ha reso fruibile il modello 730 precompilato che da giovedì 15 maggio può essere modificato o integrato per procedere con l’invio al Fisco.

Donna usa computer
Dichiarazione dei redditi, quando non è previsto il rimborso per i contribuenti (Abruzzo.cityrumors.it)

Inoltrando il documento a maggio, i lavoratori dipendenti riceveranno il rimborso già a luglio, mentre i pensionati tra agosto e settembre. Come abbiamo già accennato, però, non tutti i contribuenti riceveranno il rimborso in questione anche se hanno sostenuto delle spese detraibili, come ad esempio quelle sanitarie che danno diritto al recupero del 19% per l’importo eccedente 129,11 euro. Il rimborso non spetta, nel dettaglio, ai cosiddetti incapienti, ossia coloro che si trovano in una delle seguenti condizioni: imposta lorda inferiore alle detrazioni; reddito imponibile basso che non permette l’accesso delle detrazioni spettanti.

Gli incapienti, dunque, non hanno diritto a portare in detrazione le spese, dato che non si possono sottrarre detrazioni per le imposte che non si versano. I contribuenti che guadagnano sino ad un massimo di 8.500 euro, le imposte sui redditi non sono dovute, considerando che vengono azzerate dalle detrazioni per i redditi da lavoro o da pensione. Non essendoci, dunque, il versamento, il soggetto in questione non potrà portare in detrazione nessuna spesa, sempre per quando detto prima. Inoltre, è necessario sapere che questi contribuenti non hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi nel caso in cui i redditi, derivanti da pensione o da lavoro dipendente, sono erogati da un unico sostituto d’imposta. Potrebbe essere conveniente, invece, presentare la dichiarazione dei redditi per i lavoratori che, anche se non hanno raggiunto la soglia degli 8.500 euro, hanno effettuato ritenuta d’acconto. Se quest’ultima, non era dovuta per incapienza, si può recuperare interamente.

Gestione cookie