Settimana corta, finalmente è stata approvata: ecco da quando si lavorerà solo 4 giorni

Ha ricevuto un primo via libera la proposta di legge che introduce la settimana corta per i lavoratori dipendenti: tutto quello che c’è da sapere.

Dopo settimane di discussione e dibattito pubblico, è stata approvata la proposta di legge sulla settimana corta in Spagna, un via libera che permetterà a molti lavoratori dipendenti di ridurre le ore lavorative settimanali rispetto a quelle previste sino ad oggi.

Lavoratrice scrive agenda sveglia
Settima corta, finalmente è stata approvata: ecco da quando si lavorerà solo 4 giorni (Abruzzo.cityrumors.it)

Ovviamente, la nuova legge non prevede delle modifiche allo stipendio che rimarrà invariato, nonostante la riduzione dei turni. Adesso, dopo la prima approvazione, la proposta inizierà l’iter parlamentare prima di poter essere definitivamente operativa. Una proposta del genere era stata avanzata anche in Italia, ma al momento è in una fase di stallo alla Camera, nonostante già alcune aziende del nostro Paese hanno fatto un passo avanti introducendo la settimana corta per i dipendenti.

Spagna, prima approvazione per la settimana corta: cosa cambia

La Spagna si prepara ad introdurre la settimana corta. La proposta di legge, avanzata oltre un anno fa, ha incassato il primo via libera ed ora si appresta ad avviare il suo iter parlamentare prima della definitiva approvazione.

Lavoratori in ufficio
Spagna, prima approvazione per la settimana corta: cosa cambia (Abruzzo.cityrumors.it)

L’iniziativa, nel dettaglio, prevede di ridurre il monte orario lavorativo da 40 a 37,5 ore con una riduzione di 2,5 ore rispetto a quello attualmente in vigore. La riduzione, inoltre, non avrebbe effetti sullo stipendio dei dipendenti che rimarrebbe invariato. La proposta di legge introdurrebbe anche un maggiore controllo dei turni effettivi dei dipendenti, compito affidato all’ispettorato del lavoro con un apposito registro, ma garantendo il diritto alla disconnessione.

Stando a quanto emerso, però, il primo ok non garantisce una sicura approvazione futura, dato che i partiti di opposizione Vox e Popolari si sono detti apertamente contrari alla proposta di legge, così come molti datori di lavoro spagnoli. A favore, invece, i due sindacati spagnoli più importanti Ugt e Ccoo.

E in Italia? Nel nostro Paese una proposta per l’introduzione della settimana corta è stata avanzata già da oltre un anno, ma al momento è in fase di stallo, bloccata alla Camera, dove è stata depositata dall’intera opposizione, ad eccezione di Italia Viva. Nel frattempo, come riporta la redazione de Il Corriere della Sera, già molte aziende italiane, come Intesa Sanpaolo, Luxottica e Lamborghini hanno deciso di ridurre il monte orario settimanale per i dipendenti, in alcuni casi in fase di sperimentazione per aver modo di valutare i benefici sia per il personale che per la stessa azienda.

Uno dei motivi che frenerebbe l’introduzione della settimana corta in Italia sarebbe legato alla produttività, ossia il prodotto per ogni ora lavorata, che cresce in modo molto lento rispetto al resto d’Europa. Le aziende, dunque, non potrebbero permettersi una riduzione a parità di stipendio con una bassa produttività. Non solo, in Italia i salari rimangono molto bassi, secondo le ultime rilevazioni Istat a marzo 2025 sarebbero risultati più bassi rispetto a quattro anni fa, questo fa sì che i lavoratori chiedano ore di straordinario per avere una retribuzione più alta per affrontare le spese.

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