Le Legge Fornero non è stata ancora superata ma c’è un modo per aggirarla e accedere alla pensione con tanti anni di anticipo. Il tempo però sta per scadere: occorre affrettarsi a fare domanda.
Molti di noi auspicavano in un superamento della Legge Fornero con la nuova manovra di Bilancio del Governo Meloni. La delusione è stata tanta nell’apprendere che, per il momento, andare oltre e abolire l’età pensionabile non è possibile: significherebbe compromettere in modo irreparabile le casse dell’Inps.

Dunque la Fornero, volenti o nolenti, continuerà a farci compagnia ancora per un bel po’. Questo non significa solo che per accedere alla pensione di vecchiaia dovremo attendere di aver spento almeno 67 candeline sulla torta: la legge ideata dall’ex Ministro del Lavoro del Governo Monti, infatti, ha moltissimi altri cavilli che incidono sulla nostra vita lavorativa.
Uno tra i tanti, ad esempio, consiste nel fatto che ogni tot anni l’età pensionabile deve essere aumentata se, nel frattempo, è aumentata l’aspettativa di vita. Di conseguenza se nessuno interviene, in base a quanto stabilito dalla Legge Fornero, presto dovremo lavorare anche fino a 70 anni. Ma c’è un modo per “aggirarla” ed evitare tutto ciò: occorre, però, sbrigarsi a fare domanda o si resta inchiodati in ufficio per non si sa ancora quanto tempo.
Pensioni, legge Fornero: ora puoi aggirarla
Il sogno di gran parte dei lavoratori è lasciare l’ufficio o la fabbrica un po’ prima dei 67 anni per avere più tempo da dedicare alla propria famiglia o ai propri hobbies. C’è un modo molto semplice e assolutamente legale per aggirare la Legge Fornero ma bisogna affrettarsi a fare richiesta perché il tempo sta per scadere.

Esiste un modo per smettere di lavorare prima di aver compiuto 67 anni? Certo che sì, ne esiste anche più di uno. Pensiamo alla pensione anticipata ordinaria o a Quota 41 che non hanno alcun vincolo di età e, quindi, una volta raggiunti i requisiti richiesti si può subito accedere alla pensione anche a 60 anni. Unico problema: bisogna raggiungere, come minimo, 41-42 anni di contributi e presto potrebbero anche aumentare.
Con Quota 103 si può andare in pensione a 62 anni ma, anche qui, solo se la contribuzione arriva almeno a 41 anni e, inoltre, l’assegno viene interamente ricalcolato con il sistema contributivo, dunque si subiscono ingenti perdite. Ancora peggio con Ape sociale: pensione a 63 anni e 5 mesi ma l’assegno non può mai superare 1500 euro e non si può tornare a lavorare.

Come evitare, allora, di restare incastrati in ufficio fino a 67 anni ed evitare, soprattutto, l’adeguamento dell’età pensionabile previsto dalla Legge Fornero? C’è una misura poco conosciuta ma molto vantaggiosa che consente di accedere alla pensione a poco più di 61 anni anche con solo 35 anni di contributi e nessuna penalizzazione.
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Pensione a 61 anni ma solo se fai domanda entro questa data
La Legge Fornero, come spiegato nei paragrafi precedenti, ha stabilito che, ogni tot anni, l’età pensionabile va rivista e aumentata per adeguarla all’aspettativa di vita media in modo da fare sì che l’Inps non debba erogare assegni previdenziali per un numero crescente di anni. Per evitare si subire il prossimo scatto che, salvo interventi del Governo, sarà nel 2027, puoi sfruttare una misura ma devi fare in fretta.

La misura in questione è Quota 97,6 che permette di lasciare il lavoro a 61 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi. L’assegno, in questo caso, non subirà alcun taglio. Si tratta di una misura davvero vantaggiosa che, tuttavia, non si rivolge a tutti: possono fruirne solo coloro che hanno svolto lavori usuranti o che lavoravano anche durante la notte.
I lavori usuranti sono quelli individuati nell’articolo numero 1 del Decreto Legislativo 67/2011 e l’elenco completo è reperibile sul sito del Ministero del Lavoro. Chi ha svolto uno di questi mestieri, però, prima di fare la domanda di pensionamento vera e propria deve fare all’Inps la richiesta propedeutica affinché l’Istituto di Previdenza Sociale certifichi che quel lavoro era effettivamente usurante e che il soggetto, dunque, ha diritto alla pensione.
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Per poter accedere alla pensione nel 2026 e aggirare, quindi, l’aumento dell’età pensionabile, occorre fare richiesta di certificazione all’Inps entro l’1 maggio. Dunque bisogna sbrigarsi visto che manca meno di un mese e se si perde questo “treno” si rischia di dover continuare a lavorare ancora un bel po’.