Pensione ricca con solo 20 anni di contributi. Ma è davvero possibile? Assolutamente sì e anche senza dover lavorare fino a 67 anni. Vediamo cosa bisogna fare.
Di norma si pensa che chi raggiunge solo la soglia contributiva minima, che, al momento, corrisponde a 20 anni, una volta lasciato il lavoro dovrà accontentarsi della pensione minima. Infatti, dal 1996 in avanti, le nostre pensioni vengono calcolate con il sistema contributivo che tiene conto non più degli stipendi percepiti ma dei contributi versati e del valore degli stessi.

In parole semplici per avere una pensione alta non è sufficiente avere uno stipendio alto ma occorre anche versare molti anni di contributi all’Inps. Pertanto, di solito, chi oggi va in pensione a 67 anni con solo 20 anni di contributi, solitamente riceve il trattamento minimo che corrisponde a poco più di 600 euro al mese.
Eppure c’è un modo per avere una pensione più ricca, molto più ricca: addirittura più di 1500 euro al mese pur lavorando solo 20 anni. Non solo: si può ricevere tale importo ben prima dei 67 anni, a poco più di 62. Come fare? Bisogna soddisfare due semplici requisiti. Vediamo tutto nei dettagli nei prossimi paragrafi.
Pensione ricca con 20 anni di contributi: ecco come fare
Normalmente chi va in pensione dopo aver lavorato appena 20 anni, riceve la pensione minima che, nonostante le varie rivalutazioni del Governo di Giorgia Meloni, ad oggi supera di poco i 600 euro al mese. Eppure c’è un modo che consente di avere una pensione bella ricca con appena 20 anni di contributi e a poco più di 62 anni.

Coloro che hanno iniziato a lavorare e, quindi, a versare i contributi dopo il 1995, possono beneficiare della pensione anticipata contributiva. Di che cosa si tratta? Un’agevolazione per quei lavoratori che avranno un assegno interamente calcolato con il sistema contributivo e non con il sistema misto.
Il sistema contributivo pesa molto meno sulle casse dell’Inps e, dunque, coloro che non hanno nemmeno un contributo antecedente al 1996 – anno in cui il sistema di calcolo contributivo ha preso il posto di quello retributivo – possono accedere alla pensione a soli 64 anni anziché a 67 ma sempre con 20 anni di contributi. Ad una condizione, però: devono raggiungere un assegno previdenziale pari almeno a:
- 3 volte l’importo dell’assegno sociale nel caso di uomini e donne senza figli;
- 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale nel caso di donne con 1 figlio;
- 2,6 volte l’importo dell’assegno sociale nel caso di donne con 2 o più figli.
Ma non è tutto: c’è un altro beneficio. Chi soddisfa un ulteriore requisito potrà andare in pensione non a 64 anni ma molto prima: a poco più di 62.
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Pensione contributiva: assegno ricco a 62 anni
La pensione anticipata contributiva prevede che, coloro i quali hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1995, se raggiungono determinate soglie in termini di assegno previdenziale, possono accedere alla pensione a soli 64 anni e con appena 20 anni di contributi. Ma non è tutto: in alcuni casi il requisito anagrafico scende ancora.

Come anticipato nel precedente paragrafo, le donne con almeno 2 figli, per poter fruire della pensione anticipata contributiva devono raggiungere un assegno d’importo pari o superiore a 2,6 volte l’assegno sociale. Considerando che quest’ultimo, nel 2025, corrisponde a 538,69 euro al mese, significa che dovranno maturare una pensione di minimo 1400.594 euro al mese, quasi 1500 insomma.
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Ma possono beneficiare anche di un’altra agevolazione. Infatti è previsto uno sconto anagrafico di 4 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 16 mesi. Pertanto chi ha 2 figli, anziché a 64 anni, potrà accedere alla pensione a 63 anni e 4 mesi, se i figli sono 3 l’età si abbassa a 63 anni e se, infine, una lavoratrice è anche madre di 4 figli potrà uscire dal lavoro a 62 anni e 8 mesi e con appena 20 anni di contributi riceverà ogni mese una pensione di quasi 1500 euro.