L’Inps sta per inviare migliaia di SMS, se lo ricevi sei nei guai: ecco cosa dice il messaggio

L’Inps, nei prossimi giorni, invierà migliaia di SMS: chi ne riceverà uno non potrà dormire sonni tranquilli. Vediamo che cosa dicono i messaggi dell’Istituto di Previdenza Sociale.

Quando ci arriva un SMS da parte dell’Inps, a dire il vero, tutti facciamo un piccolo balzo dalla sedia: infatti temiamo sempre il peggio, temiamo che si tratti di qualche brutta notizia, contributi che eravamo certi di aver pagato e che, invece, ci tocca pagare e con tanto di interessi e sanzioni piuttosto che sospensione dell’assegno previdenziale.

uomo anziano seduto sul divano che si appoggia ad un bastone
L’Inps sta per inviare migliaia di SMS, se lo ricevi sei nei guai: ecco cosa dice il messaggio/Abruzzo.cityrumors.it

In larga misura, del resto, la nostra vita è nelle mani dell’Inps visto che da questo istituto dipende l’erogazione della nostra pensione ma anche di diversi bonus o agevolazioni di cui molti cittadini fruiscono. Proprio in questi giorni, l’Istituto diretto da Gabriele Fava invierà migliaia di SMS.

E, purtroppo, chi riceverà uno di questi messaggi non potrà dormire sonni tranquilli almeno per un po’: infatti sono in arrivo guai e guai molto seri. Il contenuto del messaggio è tutt’altro che positivo e migliaia di persone, di punto in bianco, perderanno l’assegno: la loro unica forma di sostentamento. Ma che cosa sta succedendo di preciso?

Addio Assegno di Inclusione: stop per migliaia di cittadini

L’Inps, nei prossimi giorni, invierà migliaia di SMS per informare dello stop dell’Assegno di Inclusione: migliaia se non milioni di famiglie resteranno senza aiuti di punto in bianco. La situazione non è rosea e tante persone verranno messe in ginocchio. Il Governo di Giorgia Meloni ha forse deciso di fare dietro front per quanto riguarda questo sussidio?

ragazzo preoccupato con il cellulare in mano e l'altra mano sulla fronte
Addio Assegno di Inclusione: stop per migliaia di cittadini/Abruzzo.cityrumors.it

L’Assegno di Inclusione è entrato in scena da meno di due anni ma, per molti, è già arrivato al capolinea. E’ stato introdotto dall’attuale Esecutivo con la Legge di Bilancio del 2024 per prendere il posto del vecchio Reddito di Cittadinanza che è stato abolito. Rispetto al suo predecessore, l’ADI è molto più difficile da ottenere. Infatti non è sufficiente avere Isee e reddito bassi ma occorre anche che, all’interno della famiglia, ci sia un soggetto non occupabile.

Per “non occupabile” s’intendono i minori di 18 anni, le persone che hanno già compiuto 60 anni, gli invalidi almeno al 67% o i soggetti presi in carico dai servizi assistenziali a causa di dipendenze o violenze subite. Il sussidio, da quest’anno, ha un importo di addirittura 845 euro al mese di base se si tiene conto anche del contributo per pagare l’affitto. Ma come mai, di punto in bianco, il Governo ha deciso di toglierlo a migliaia di famiglie?

Leggi anche: Assegno d’Inclusione, centinaia di famiglie lo hanno perso pur avendo i requisiti: ecco cosa sta succedendo 

Assegno d’Inclusione: ecco chi lo perderà

Addio all’Assegno d’Inclusione, chi riceverà il messaggio da parte dell’Inps perderà il sussidio: per molti si tratta dell’unica forma di sostentamento, l’unico modo per andare avanti. Ma come mai questa improvvisa decisione da parte del Governo?

persona che fa un cerchio rosso sul giorno 30 del calendario
Assegno d’Inclusione: ecco chi lo perderà/Abruzzo.cityrumors.it

L’Assegno d’Inclusione ha una durata massima di 18 mesi. Pertanto chi ha iniziato a riceverlo già a gennaio 2024, ha raggiunto il limite proprio a giugno 2025, cioè questo mese. L’Inps sta inviando, dunque, i messaggi a tutti quei nuclei familiari per i quali l’aiuto è in scadenza. Il messaggio dell’Inps dovrebbe arrivare tra il 26 e il 30 giugno.  Cosa si può fare per non perdere per sempre l’ADI? Se sussistono ancora i requisiti necessari, allora si deve procedere con una nuova richiesta.

Leggi anche: Pensioni, si mette male: addio alle due misure più amate, il Governo le cancella 

Come puntualizzato dall’Inps, non sarà necessario sottoscrivere un nuovo PAD, il Patto di Attivazione Digitale: resta valido quello vecchio, sottoscritto nel 2024. A meno che, naturalmente, non ci siano stati cambiamenti importanti all’interno della famiglia come una nascita o un decesso o un cambio residenza. Cosa, invece, è indispensabile fare è fissare un appuntamento con i Servizi Sociali entro 120 giorni dalla presentazione della nuova domanda.

Gestione cookie