Una nota ufficiale ha comunicato l’addio di una delle aziende storiche del caffè italiano. Ora in molti si chiedono che fine faranno tutti i suoi prodotti.
Secondo quanto stabilito da alcune ricerche recenti, ogni persona consuma in media quasi 5 chili di caffè all’anno. L’Italia, patria dell’espresso, si colloca appena sopra la media mondiale, con 6 chili pro capite e una spesa annua di 250 euro circa a famiglia. Numeri a parte, è evidente che ogni paese ha le sue preferenze quando si tratta di caffè: lungo, stretto, freddo, con latte, ecc. Ma la variante che accontenta tutti è l’espresso.

Il sapore autentico dei chicchi tostati, la fragranza unica, i profumi di terre lontane e quel gorgoglio della moka, trasformano il semplice gesto di bere un caffè in un momento di puro e intenso piacere. In genere, il miglior caffè italiano lo si può gustare al bar, ma anche a casa è possibile avere degli ottimi risultati, utilizzando delle macchinette all’avanguardia che funzionano con dosi singole o capsule.
Per i consumatori tradizionali, non c’è niente di meglio che prepararlo con l’intramontabile moka. Questo strumento, presente in moltissime case, ora potrebbe diventare un vero lusso ed è fondamentale tenerselo stretto. Ciò soprattutto dopo la comunicazione che uno dei marchi storici di macchinette da caffè italiano ha venduto all’estero. La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo.
Il famoso brand di caffè italiano vende all’estero: i dettagli dell’operazione
Una delle aziende simbolo del “made in Italy” ha deciso di vendere all’estero. Stiamo parlando della Bialetti, fondata nel 1919 da Alfonso Bialetti a Crusinallo, paese in provincia di Novara, e protagonista di tantissime pubblicità Carosello, che adesso passa in altre mani. La famiglia fondatrice è uscita dall’azienda nel 1986, ma comunque la società era rimasta in gestione degli italiani. Prima era stata acquisita da Faema e poi dalla Rondine Italia.

Adesso, però, come comunicato dall’azienda stessa, Bialetti è stata venduta alla holding lussemburghese Nuo Capital del magnate cinese Stephen Cheng per più della metà, precisamente del 50,3%, e per il restate alla Exor della famiglia Elkann-Agnelli. L’acquisito si basa su 121.607.985 azioni per un totale di 78,567%, questo vuol dire che l’azienda diventerà italo-cinese. L’azienda però ha sottolineato che l’operazione è ancora in fase di negoziazione.
Il passaggio di proprietà di fonderebbe su due compravendite: la prima concerne l’acquisto del 59% di Bialetti, per un corrispettivo di 47,3 milioni di euro; il secondo interessa l’acquisto del 19,56% per 5,7 milioni. In pratica, Nuo Capital deterrà complessivamente il 78,56% del capitale. Nonostante ciò, per il momento non è stato raggiunto alcun accordo vincolante. Salvo cambi di programma, l’operazione però dovrebbe chiudersi entro la fine di giugno 2025.
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Bialetti vende a Nuo Capital: che fine faranno i prodotti e futuro dell’azienda
L’azienda italiana è famosa in tutto il mondo per le sue celebri macchinette da caffè, ma da qualche tempo c’era aria di crisi. Nel 2021, la società era stata obbligata a ricorrere a una ristrutturazione del debito, siglando un accordo con diverse banche. E adesso è arrivata la notizia della trattativa di vendita con Nuo Capital.

Come già sottolineato, il closing è previsto entro fine giugno ma sono già in tanti a chiedersi che cosa accadrà ai prodotti venduti dall’azienda celebre del caffè italiano. Per il momento non vi è alcuna certezza, ma probabilmente la produzione potrebbe rimanere in Italia, anche se tra le ipotesi da non scartare c’è anche la possibilità di un trasferimento all’estero per una questione di praticità.
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Queste informazioni però verranno comunicate più avanti dall’azienda stessa, probabilmente dopo che la trattativa si chiuderà definitivamente. La società ha spiegato che i negoziati sono in fase avanzata, ma bisognerà trovare l’accordo ancora su diversi aspetti.