Se amate l’archeologia e vorreste poter visitare ogni giorno Pompei a Napoli, non perdetevi questo gioiello d’Abruzzo
Chi ama l’archeologia, le civiltà antiche e tutto ciò che oggi ci consente di comprendere un po’ del loro stile di vita, delle loro abitudini e della civiltà che di fatto ha fondato quella che siamo noi oggi non potrà rinunciare, almeno una volta nella vita, alla visita di questo meraviglioso gioiello d’Abruzzo: ecco di cosa si tratta, preparatevi a stupirvi.
Quella dell’Abruzzo è una regione meravigliosa, perfetta per chi ama il mare grazie ai suoi chilometri di costa sabbiosa affacciata sul Mar Adriatico ma al tempo stesso ideale anche per chi ama il trekking e le attività sportive, grazie ai suoi Appennini e in particolar modo al Gran Sasso. Oggi, però, parliamo a chi di voi amano l’archeologia: conoscevate questo importante sito collocato proprio in Abruzzo? Si chiama Alba Fucens, ecco in cosa consiste.
Alba Fucens, meraviglioso sito archeologico abruzzese
Alba Fucens è un’antica colonia che si trova ai piedi del Velino, nella frazione di Massa d’Albe in provincia de L’Aquila. Sorge nel IV secolo a.C. in piena epoca Romana e viene riscoperto solo nel 1949, grazie agli scavi condotti da Fernard De Visscher: ancora oggi è oggetto di numerosi scavi, che stanno riportando alla luce parte della città ed alcune meravigliose costruzioni architettoniche. Meraviglioso il suo anfiteatro, di forma ellissoidale costruito nella prima metà del I secolo a.C., nella cui parte inferiore si notano gli ingressi per gli animali e per i gladiatori.
Visibili in modo netto anche i confini della città, con una cinta muraria con quattro porte e una struttura ad isolati, con le tipiche vie delle città romane che dividevano la città in zone quadrate, il Cardo e il Decumano. Sulla sommità del colle c’è poi la Chiesa romanica di San Pietro, nata dall’adattamento nel VI secolo del tempo di Apollo, modificato per via dell’avvento del Cristianesimo.
La città venne fondata dai romani nel 303 a.C. ma venne subito coinvolta in diverse guerre, da quella tra Pompeo e Cesare fino alla II guerra punica, durante la quale venne trasformata in un carcere dove venivano confinati i prigionieri. Durante le invasioni barbariche, però, iniziò la sua lenta decadenza e i sismi fecero il resto: le popolazioni la abbandonarono definitivamente nell’XI secolo ed oggi, grazie agli scavi, offre una meravigliosa panoramica su come si viveva a quell’epoca.