Un problema emerso già da qualche mese, ma ora i medici di base mancano soprattutto nelle zone dell’entroterra, quelle a maggior rischio di spopolamento
In Abruzzo la Regione è alle prese con il grave problema della carenza dei medici di base, sono 60 mila gli abruzzesi privi di copertura e il Dipartimento Sanità cerca di correre ai ripari, ma la soluzione appare complessa. Ora però la protesta arriva fino a Roma per opera di un parlamentare abruzzese pronto a presentare un’interrogazione parlamentare direttamente al ministro della Sanità.

Sta diventando un vero e proprio problema nazionale quello della mancanza dei medici di base in servizio. Partendo proprio dai numeri, infatti, la situazione appare davvero drammatica. Secondo una recente indagine, il picco della crisi dei medici di base sarà toccato nei prossimi tre anni, nel 2026, quando si calcola che tra i15 e i 20 milioni di italiani non riusciranno più ad avere il medico di base. Ad oggi infatti, al numero di medici che vanno in pensione equivale un numero di nuovi ingressi che è pari a meno della metà dei vuoti lasciati.
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Una realtà in crisi
Anche se oramai sono stati talmente tanto demansionati, ci si rivolge a loro soltanto per farsi prescrivere le ricette per le medicine e per le cure specialistiche, in tantissime piccole realtà restano il rifugio per un primo consiglio quando abbiamo un problema di salute, la prima interfaccia tra il cittadino e il sistema sanitario nazionale pubblico, da sempre un unicum tutto italiano.

Ma oramai sembra che quello del medico di base sia un mestiere o un ruolo che andrà a scomparire dato che tra le nuove leve nessuno sceglie più di diventare questa figura e mano a mano che passano gli anni, più medici vanno in pensione e più fanno fatica a essere sostituti, con l’unica conseguenza di interi paesi scoperti dell’assistenza di base. Esattamente quello che sta accadendo in quattro piccoli paesi dell’entroterra abruzzese, con i loro sessantamila abitanti che all’improvviso sono rimasti senza medico di base a cui chiedere anche una semplice prescrizione medica.
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Interrogazione parlamentare
Un problema serio che non dovrebbe nemmeno esistere o come minimo dovrebbe essere risolto in poco tempo, ma che a quanto pare invece da molti mesi sta arrecando tanti disagi senza mai ricevere soluzione adeguata ai residenti dei comuni di Carpineto della Nora, Vicoli, Brittoli e Catignano nell’entroterra abruzzese, per una vicenda che ora potrebbe arrivare direttamente al Ministero della salute e del Lavoro, “Ho presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Sanità e al ministro del lavoro e delle Politiche sociali per sapere quali iniziative intendano assumere al fine di giungere rapidamente a una soluzione che consenta ai cittadini dei Comuni di Carpineto della Nora, Vicoli, Brittoli e Catignano l’accessibilità alle cure di cui hanno bisogno con l’assegnazione stabile di un medico di base”, ha annunciato il deputato abruzzese Luciano D’Alfonso riferendosi alla mancanza di medici nei comuni indicati e del disagio arrecato a circa sessantamila cittadini.

“Si tratta di una vicenda che risale a diverse settimane fa”, afferma ancora il deputato, “tutt’ora in corso, chiedevo un intervento dei ministri interrogati al fine di poter assicurare la presenza di un responsabile medico di base ai cittadini di questi comuni nei quali la dipartita dell’ultimo medico di base e la fine della convenzione con il suo sostituto avevano lasciato l’intero comprensorio privo del presidio medico”. Intere comunità ora attendono l’intervento ufficiale del governo per risolvere la questione di una figura così importante che sta venendo meno, arrecando non pochi disagi.