Spiagge in affitto in Abruzzo? La misura che potrebbe salvare 700 ditte

In Abruzzo si pensa a una totale riforma dei canoni demaniali:”Un giusto indennizzo da condividere con i concessionari uscenti. La legge vigente è di 70 anni fa”.

Anche la regione Abruzzo, si schiera in prima fila nel dibattito riguardo le concessioni balneari, di cui si è fatto un gran parlare negli ultimi mesi. La risposta che l’Abruzzo manda direttamente all’Europa, riguarda la vendita all’asta delle spiagge, una volta scadute le concessioni già erogate. Secondo il presidente del Sid, Riccardo Padovano, il destino di oltre 700 imprese balneari abruzzesi non è ancora giunto alla fine.

Concessioni balneari, le richieste dell'Europa
Concessioni balneari, le richieste dell’Europa abruzzo.cityrumors.it

Padovano ha infatti espresso quello che potrebbe essere il futuro delle concessioni balneari su spiagge abruzzesi:“Un giusto indennizzo da condividere con i concessionari uscenti e una vera riforma dei canoni demaniali perché la legge vigente è di 70 anni fa” parlando poi della lettera ricevuta dalla Commissione Europea, sulla quale ha detto:”non c’è alcun atteggiamento contro l’Italia”.

Spiagge e concessioni, cosa potrebbe cambiare

Si torna a parlare di concessioni balneari, in occasione della lettera della Commissione Europea all’Italia, in cui si chiede chiarezza. A ciò si è riferito Riccardo Padovano, presidente del Sid, quando ha dichiarato:“La lettera della Commissione Europea sul rinnovo delle concessioni balneari non pregiudica affatto il lavoro del Governo Meloni. Lo ha detto la stessa portavoce della Commissione Europea ribadendo che non c’è alcun atteggiamento contro l’Italia”.

Le idee di Padovano, alternativa alle richieste europee
Le idee di Padovano, alternativa alle richieste europee abruzzo.cityrumors.it

Tuttavia, Padovano precisa che:”Siamo però arrivati a un punto di non ritorno che impone al parlamento italiano di avviare una vera riforma del demanio turistico — e continua — all’interno delle aree marittime demaniali ci sono delle attività
commerciali che poco hanno a che vedere con una legge vecchia e superata”.

Ha poi voluto sottolineare come tutto sia ancora in ballo, ma bisogni fare in tempo perché da un’eventuale riforma dipende la sorte di famiglie dislocate per i 19 comuni della costa abruzzese, facenti capo a imprese perlopiù a gestione familiare che hanno investito una vita di risparmi negli stabilimenti balneari.

Padovano rincara la dose, parlando di una proposta che rivendica:“Da tempo diciamo che il canone demaniale che viene pagato allo Stato dai concessionari deve essere versato ai Comuni e agli enti locali”. E continua, precisando come un giusto bilanciamento delle regole d’applicazione dei canoni, non debbano prescindere dal versamento di giusti indennizzi per i concessionari uscenti.

Tale proposta, secondo il presidente, aiuterebbe l’Abruzzo a uscire “a testa alta” dalla sgradevole situazione della vendita all’asta delle spiagge, un “diktat internazionale” come lo definisce lo stesso Padovano. Conclude:“mi appello ai sindaci affinché si faccia una riforma vera che porti equilibrio tra il concessionario e lo Stato”.

 

Impostazioni privacy