Montesilvano. Sono sette i siti individuati per l’Arrow bio, l’impianto per il riciclo dei rifiuti che l’amministrazione Di Mattia vuole adoperare per risolvere il problema della gestione dell’immondizia. Il sindaco: “Finito il medioevo della discarica”.
Sono 7 i sette possibili siti individuati per ospitare l’impianto Arrow Bio, ovvero il riciclo del rifiuto attraverso la separazione Idro-meccanica e il trattamento anaerobico liquido, che per l’amministrazione guidata dal sindaco Di Mattia rappresenta il futuro, in materia di rifiuti. Questi siti, scelti da professionisti incaricati ad hoc, sono l’ex discarica di Villa Carmine, l’ex cava a sud della discarica, la cava ritombata, l’ex cava della Vestina Calcestruzzi, l’area di Via Danubio, l’ex cava di via Chiarini e l’area dell’ex fornace di via Pavese. Ne ha parlato oggi in conferenza il sindaco Attilio Di Mattia facendo notare che non si tratta di aree “in contrasto con il Piano Rifiuti Provinciale”. Le caratteristiche dell’impianto, già in uso in Israele, a Tel Aviv, ma anche in California, in Australia, in Cina ed in fase di approvazione a Civitavecchia, sono state illustrate dall’ingegner Ofer Ben Ami, vice presidente Arrow Ecology Ltd. “Dal punto di vista dei costi – ha detto – c’è sicuramente un vantaggio se si considera la spesa che il comune si deve accollare è di 180 euro a tonnellata. Con l’impianto Arrow Bio si minimizzano i costi di trasporto e i costi di smaltimento per massimizzare le percentuali di riciclo fino a oltre il 90%, di produzione di energia rinnovabile da materiale organico, di compost per fertilizzanti. Inoltre, l’impianto è modulare e può essere calibrato in base alle necessità del territorio”.
Di Mattia, poi, ha sottolineato che “l’epoca della discarica è finita ed è da medioevo non considerare il rifiuto una risorsa. Da queste considerazioni fondamentali nascono le premesse per il nuovo modello economico ambientale dell’Arrow Bio, di cui, mi auguro, riusciremo a dotare la città. Un modello con cui vogliamo dire basta alle discariche e dire no ad ipotesi di inceneritori o termovalorizzatori, perchè non prevede alcuna combustione”