L’Abruzzo in ginocchio per la grandine: danni ingenti nel Chietino. Il PD chiede alla Regione un monitoraggio e aiuti urgenti per l’agricoltura colpita
Un’altra ferita aperta nel cuore dell’Abruzzo, un’altra battaglia persa contro la furia cieca del meteo. Nelle ultime ore, una grandinata violenta e implacabile ha colpito come un flagello i campi tra Tollo, Ortona, Miglianico e l’intera fascia costiera e collinare del Chietino. Un territorio già martoriato dagli eventi atmosferici estremi, che torna a leccarsi le ferite, piegato da un colpo che rischia di affossare una parte fondamentale della sua economia: l’agricoltura.

Il grido d’allarme arriva forte e chiaro dal Partito Democratico. Silvio Paolucci, capogruppo in Consiglio regionale, non ha usato mezzi termini, tracciando la rotta che la Regione Abruzzo deve seguire, senza indugi. “È indispensabile che la Regione Abruzzo attivi subito un monitoraggio puntuale dei danni“, ha dichiarato Paolucci, chiedendo un coinvolgimento diretto di enti locali e associazioni di categoria.
Non basta un’occhiata superficiale, serve un’analisi chirurgica, per poi “mettere in campo ogni azione utile per sostenere il comparto anche con strumenti a carattere regionale“. L’emergenza è qui e ora, e non c’è tempo da perdere. Ma non è solo una questione di emergenza puntuale.
Paolucci alza lo sguardo, puntando il dito su una verità scomoda che il clima impazzito ci sbatte in faccia ogni giorno. “Di fronte a eventi atmosferici sempre più estremi e frequenti, resi tali dai cambiamenti climatici, non possiamo più affidarci unicamente alle assicurazioni,” ha tuonato.
Il grido d’allarme alla regione
Una dura verità: le polizze sono spesso “troppo onerose per molte aziende agricole a causa della carenza di reddito“. Serve una visione, una “strategia complessiva di adattamento e tutela del comparto primario“. Non più soluzioni tampone, ma un piano solido, di lunga gittata, che protegga il futuro di un settore vitale.

E qui, l’attacco si fa più frontale, più diretto. “È tempo che la Regione torni a fare il suo dovere“, ha incalzato Paolucci, “investendo nell’agricoltura invece di continuare con tagli che penalizzano il settore“. Un’accusa precisa, un monito severo. Il riferimento è ai “oltre 6 milioni di euro” tagliati, una cifra che, se destinata a coprire il disavanzo della sanità, non può e non deve avvenire “a scapito di un comparto già in profonda sofferenza“.
L’agricoltura abruzzese è un pilastro economico, un presidio sociale e ambientale per l’intero territorio. Un settore che si batte quotidianamente per sopravvivere, per produrre, per mantenere vive le tradizioni e l’identità di una terra. E ora, più che mai, ha bisogno di essere protetto.
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“La Regione Abruzzo deve assumersi le proprie responsabilità e mettere in campo misure concrete per sostenere un’agricoltura che oggi più che mai rappresenta un presidio economico, sociale e ambientale per il nostro territorio“, ha concluso Paolucci. Un appello accorato, un’invocazione alla responsabilità. Perché la terra, quando soffre, lo fa per tutti.