L’ora legale quest’anno è prevista in anticipo e in tanti sono pronti per mettere mano agli orologi e vedere le giornate allungarsi.
Sta per arrivare l’ora legale in tutta Europa, un orario che durerà fino all’ultimo fine settimana di ottobre, quando si tornerà all’ora solare. Il cambio dell’ora fa parte della direttiva europea che riguarda tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, compresa l’Italia, e ha come obiettivo quello di sfruttare meglio la luce solare nel pomeriggio. Il cambio quindi è obbligatorio per tutti e avviene sempre nelle stesse date e negli stessi orari in tutto il “vecchio continente”, quindi non esiste alcuna possibilità per uno stato membro di non applicare questa misura.

Negli ultimi anni, il Parlamento Europeo ( con 384 voti favorevoli su un totale di 750) ha fatto passi aventi molto importanti in materia, proponendo la revisione del cambio dell’ora perché ciò comporterebbe una serie di svantaggi e problemi, soprattutto per una parte della popolazione. La direttiva 2000/84/CE è proprio quella che ha il compito di stabilire che tutti i Paesi europei devono cambiare l’ora a fine marzo, cosa che non include, come si evince dalla normativa del provvedimento comunitario, i territori d’oltremare. Quest’anno, però, la data è in anticipo, ma andiamo per gradi.
Ora legale, vantaggi e svantaggi: l’impatto sulle persone
Stando ad alcuni dati, l’arrivo dell’ora legale in Italia (così come in altri paesi) porterebbe un impatto positivo nei prossimi sette mesi per quanto riguarda il sistema energetico dal punto di vista economico, elettrico e ambientale. In merito all’analisi fatta da Terna, dal 2004 al 2023 il minor consumo di energia elettrica in Italia è stato dovuto all’ora legale che ha fatto risparmiare complessivamente circa 11,3 miliardi di kWh, tradotti a livello economico circa 2,1 miliardi di euro.

Come già anticipato, i benefici della lancetta in avanti riguardano anche l’ambiente, perché un minor consumo elettrico si traduce nell’evitare emissioni di CO2 in atmosfera per più o meno 180 mila tonnellate. Anche questo si tratta di un dato rilevante, soprattutto in questo periodo storico in cui il tema della sostenibilità è molto sentito dalla popolazione.
Tuttavia, i vantaggi dell’ora legale nel risparmiare energia è stata oggetto di un lungo dibattito, anche oggi aperto, e alcune ricerche spiegano che i risparmi sono minimi. A ciò si aggiunge anche il fatto che questo orario è stato pesantemente criticato perché porterebbe effetti negativi sulla salute, tra cui l’alterazione dei ritmi circadiani delle persone. Proprio per questo motivo, alcuni paesi hanno deciso di non cambiare più l’orario e lasciare l’ora solare tutto l’anno.
Ora legale 2025: quando si cambia in Italia
Per via del calendario, quest’anno bisognerà cambiare le lancette un po’ prima rispetto ai consueti 12 mesi. Come al solito, alle 2 di notte le lancette andranno avanti di un’ora e quindi si passerà direttamente alle 3, perdendo quindi un’ora di sonno ma guadagnando più luce la sera. La data da tenere a mente è la notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo.

Dunque, si parla di spostamento in anticipo perché lo scorso anno le lancette vennero spostate nella notte tra il 30 e il 31 marzo. Quindi quest’anno il passaggio arriverà un giorno prima per la gioia di chi ama il sole e la bella stagione.
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Ricordiamo che, sebbene il voto del Parlamento Europeo sia a larga maggioranza a favore della revisione dell’ora, una volta che la Commissione deciderà che il testo deve essere approvato, il Parlamento dovrà raggiungere un accordo insieme al Consiglio. Il processo non è quindi immediato e, se si decidesse di abolire i cambi di ora (sia solare che estiva), tutti gli Stati membri dovranno adeguarsi contemporaneamente al provvedimento.