Quella tra lupo e uomo non sempre è una convivenza pacifica, perché la natura selvaggia del primo può mettere a rischio l’incolumità del secondo quando le due specie si incontrano.
L’incontro nei centri urbani, dove a volte i lupi arrivano superando i loro confini, diventa un pericolo anche a causa dell’incompetenza e della superficialità dell’uomo (sempre convinto che la violenza sia l’unico modo per risolvere le questioni) che possono mettere a rischio la sopravvivenza di questi bellissimi animali.
Nei giorni scorsi, ad esempio, sulla spiaggia di Vasto si sono verificate alcune aggressioni ai danni di turisti e passanti. L’esame del DNA, eseguito da Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha rivelato che si è trattato dell’azione di una lupa. Ma la convivenza tra lupo e uomo è possibile? Si è tenuto un convengo a Casoli che dice di sì.
Uomo e lupo insieme è possibile
Il 25 agosto scorso, presso il Teatro Comunale di Casoli (CH) si è tenuto un incontro pubblico dal titolo “Lupo e Uomo: Una Possibilità di Convivenza”. Questo evento è stato organizzato dall’Amministrazione Comunale di Casoli con il sostegno della Riserva Regionale Naturale “Lago di Serranella” e del WWF Abruzzo. Tra i relatori presenti, vi erano Marco Antonelli, zoologo del WWF Italia, e Francesca Trenta e Andrea Gallizia, ricercatori del Centro Studi per l’Ecologia e la Biodiversità degli Appennini. L’obiettivo di questo incontro era di fornire informazioni utili sia ai cittadini che agli allevatori riguardo alle modalità di convivenza quando la presenza del lupo è accertata in un determinato territorio.
I ricercatori, basandosi su esperienze pluriennali, hanno condiviso elementi fondamentali per comprendere il comportamento di questo animale, lo stato della sua conservazione e le strategie attive per proteggere l’allevamento. Durante l’incontro, sono stati presentati modelli di protezione del bestiame attraverso la gestione adeguata degli stessi, l’utilizzo di cani da guardia e l’impiego di recinti elettrificati. Questi approcci consolidati hanno dimostrato risultati eccezionali.
L’incontro è stato arricchito da un dibattito coinvolgente, che talvolta è stato animato. Questo confronto era un aspetto necessario, ed è stato dedicato un tempo significativo del convegno a questa fase, rappresentando circa la metà della sua durata totale, dopo le prime relazioni dei ricercatori. Purtroppo, alcune persone, supportate da individui esterni alla comunità locale, hanno cercato di sollevare polemiche strumentali, interrompendo ripetutamente i relatori con atteggiamenti eccessivamente agitati, tanto da richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine presenti in sala.
Questo atteggiamento di continuo accendere polemiche, anziché riguardare il lupo stesso, danneggia gli allevatori che si ritrovano senza protezioni reali e vengono strumentalizzati senza alcun reale vantaggio. La coesistenza tra le attività umane e la fauna selvatica è possibile, ma richiede competenza, studio e l’implementazione di soluzioni concrete già validate in molte altre situazioni.
“Andiamo via da questo incontro soddisfatti, e l’Amministrazione Comunale di Casoli ha agito saggiamente nel promuoverlo”, commenta Andrea Natale, coordinatore dell’Istituto Abruzzese per le Aree Protette, responsabile di diverse riserve regionali, tra cui quella del Lago di Serranella. “In collaborazione con il WWF Abruzzo, continueremo a perseguire le iniziative che abbiamo avviato nelle Oasi, poiché riteniamo che il dialogo con tutti gli attori interessati sia essenziale“.