Il nuovo simbolo e stemma d’Abruzzo. La regione approva: ecco come diventerà

Il Consiglio Regionale dell’Abruzzo ha approvato il PdL “Modifiche alla L.R. 27 luglio 2022 n.13 (Stemma e gonfalone della Regione Abruzzo)” a firma del presidente Sospiri.

Si tratta di un cambiamento importante, che fornirà un nuovo stemma regionale all’Abruzzo: pur mantenendo inalterato il classico scudo sannitico con i colori bianco, verde e azzurro, vede la figura stilizzata del Guerriero di Capestrano, con aggiornamento dell’idea grafica dello stemma, precedentemente approvata con legge nel mese di luglio dello scorso anno.

guerriero capestrano
Il Guerriero di Capestrano è la figura protagonista del simbolo della regione Abruzzo – abruzzo.cityrumors.it

In particolare, verranno apportati alcuni cambiamenti alla proposta iniziale, con la rimozione della corona d’oro che si trovava nella parte superiore e degli ornamenti decorativi che invece erano situati nella parte inferiore.

Infine, verrà mantenuta, invece, la tradizionale scritta in latino, “Gentium Vel Fortissimarum Italiae” (“delle genti più forti d’Italia”).

Il Guerriero di Capestrano

Al centro dello stemma rimane pertanto invariata l’importanza del Guerriero di Capestrano, la scultura in calcare risalente al VI secolo a.C., così chiamata poiché rinvenuta nella necropoli dell’antica città di Aufinum, situata nei pressi dell’odierna Capestrano, in provincia dell’Aquila, e raffigurante un guerriero del popolo dei Vestini.

nuovo stemma
Il nuovo stemma della Regione Abruzzo: ecco che cosa è stato approvato dal Consiglio Regionale – abruzzo.cityrumors.it

La statua fu rinvenuta nel 1934 da un contadino durante i lavori di dissodamento del proprio terreno. Un ritrovamento che indusse l’archeologo Giuseppe Moretti a dar seguito a una serie di successivi scavi i quali si giunse al ritrovamento di una vera e propria necropoli.

La scultura fu poi presa in carico dalla soprintendenza archeologica delle Marche e Abruzzo, unitamente al corredo funebre rinvenuto, la Dama di Capestrano. In seguito la statua fu collocata a Chieti nella sede del Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo.

Trattandosi di una delle opere d’arte più significative italiche, di eccezionale conservazione per la sua antichità, è diventata ben presto un simbolo della regione fino a comparire all’interno dello stemma ufficiale dell’Abruzzo.

Per quanto concerne poi il materiale normativo, ricordiamo che è l’articolo 2 della legge che dettaglia la nuova composizione grafica, sancendo che “I tre colori (argento, verde e azzurro ndr) rappresentano, nell’ordine, le cime innevate del Gran Sasso, della Maiella, del Sirente, del Velino e dei contrafforti appenninici, i boschi, le colline ed il Mar Adriatico. Al di sopra dello stemma è posta una corona d’oro, sormontata dalla denominazione “REGIONE ABRUZZO” in lettere maiuscole d’oro. Sotto lo scudo è indicato il motto “Gentium Vel Fortissimarum Italiae” in caratteri minuscoli”.

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