L’Aquila. Saracinesche abbassate anche per le 478 farmacie abruzzesi che domani si uniranno alla protesta nazionale contro la spending review.
I farmacisti dicono infatti no alle misure che aggraveranno una situazione economica che reputano già fortemente compromessa a seguito dei continui tagli operati negli ultimi anni. “I tagli imposti dal Governo – spiega Giancarlo Visini, presidente di Federfarma Abruzzo – porteranno alla riduzione del livello di assistenza farmaceutica assicurato al cittadino senza contare la perdita di posti di lavoro. Non vogliamo sottrarci ai sacrifici, ma chiediamo interventi sostenibili per continuare ad assicurare un servizio di qualità. Le farmacie hanno dato un contributo enorme al contenimento della spesa farmaceutica. Già oggi il margine sui medicinali consegnati in regime di servizio sanitario nazionale è ridotto ai minimi termini. Con i nuovi tagli si azzererebbe del tutto e la consegna dei farmaci avverrebbe in perdita. Il Governo colpisce un settore virtuoso e trasparente: la farmaceutica territoriale è l’unico titolo di spesa sanitaria che rispetta ogni anno il tetto prefissato. Dovrebbe essere considerata un ramo virtuoso della spesa pubblica, al contrario della spesa farmaceutica ospedaliera che ogni anno supera il tetto previsto. Questa non è spending review, è solo un trucco per nascondere sprechi e penalizzare sempre i soliti – cittadini e farmacie – costretti a pagare”.
La chiusura, annuncia Federfarma, sarà soltanto la prima di una serie di iniziative di protesta. Sono infatti già in calendario altre due giornate di sciopero a settembre e tre a ottobre. “Vorremmo disdire la convenzione – conclude Visini -, nel frattempo stiamo mettendo a punto altre forme di protesta”.