Le Reti di Impresa nel Turismo, seminario a Lanciano

cameracommercio_chietiLanciano. “Le Reti di Impresa nel Turismo” è il titolo del workshop promosso dalla Camera di Commercio di Chieti e dal Comune di Lanciano domani, dalle ore 10.45, nella Sala del Consiglio Comunale di Lanciano.

L’obiettivo dell’iniziativa è diffondere la conoscenza delle opportunità e dei vantaggi offerti dal contratto di rete, della normativa che lo regola e delle agevolazioni fiscali e per l’accesso al credito ed è diretta agli imprenditori del turismo e dei settori collegati, i servizi e il commercio, l’artigianato, l’agroalimentare tipico e di qualità, l’offerta ambientale, culturale e ricreativa nonché alle associazioni imprenditoriali e agli enti territoriali. Interverranno: Silvio Di Lorenzo presidente della Camera di Commercio di Chieti, Mario Pupillo sindaco di Lanciano e Pino Valente assessore al Turismo e alle Attività Produttive della città frentana. I temi sul contratto di rete saranno trattati da Massimiliano Di Pace, esperto di reti di impresa, giornalista pubblicista su temi economici e ricercatore di Politica Economica e International Business all’Università G. Marconi, che approfondirà gli aspetti tecnico-legali del contratto di rete ed il suo utilizzo nel turismo. Seguirà dibattito con gli operatori presenti. L’evento rientra nel programma di diffusione delle reti di impresa promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Unioncamere. Si potrà commentare twitter con hashtag #inrete2012. La rete di impresa è un accordo, o meglio un contratto, che consente alle imprese di mettere in comune delle attività e delle risorse, allo scopo di migliorare il funzionamento di quelle attività, il tutto nell’ottica di rafforzare la competitività dell’attività imprenditoriale. L’introduzione del contratto di rete nella legislazione italiana è piuttosto recente: il contratto è stato disciplinato dall’articolo 3, comma 4-ter, della Legge 9 aprile 2009, n. 33 e modificato dalla legge 99 del 2009, cosiddetta legge sviluppo; la disciplina ha subito ulteriori modificazioni nel 2010 (L. 122/2010) fino al raggiungimento dell’assetto attuale. Queste sono le potenzialità: avviare un coordinamento di natura contrattuale tra operatori economici/PMI che vogliono incrementare la loro capacità competitiva, senza ricorrere a fusioni o ad incorporazioni/acquisizioni da parte di un unico soggetto; superare la limitazione operativa dei consorzi, concentrati su singole fasi della produzione, e la temporaneità dei raggruppamenti di imprese creati per singoli bandì ed opere; coniugare l’autonomia imprenditoriale, valore fondante delle PMI italiane, con la capacità di acquisire massa critica di risorse finanziarie e know how in grado di consentire il raggiungimento di obiettivi strategici e migliorare il posizionamento competitivo di ciascuna impresa. Ai vantaggi gestionali derivanti dall’aggregazione di imprese (condivisione delle conoscenze, possibilità di economie di scala, ecc.), si aggiungono alcune agevolazioni previste da specifiche previsioni normative: agevolazioni di natura fiscale riconosciute alle imprese che partecipano al contratto di rete; contributi a fondo perduto messi a disposizione dalle regioni finalizzate alla creazione di rete e al rafforzamento di quelle esistenti; incentivo di natura amministrativa che consente alla Rete di gestire i rapporti con la PA per contro delle imprese aderenti (comma 4-quinquies, dell’art. 3, della legge 33/2009, che ha esteso alle reti di imprese alcune agevolazioni previste per i distretti).

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