Vertici del Parco Nazionale d’Abruzzo minacciati da un allevatore: la solidarietà di Legambiente

L’Aquila. “Esprimiamo solidarietà al direttore e al presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise per le intimidazioni che hanno subito, da parte di un noto personaggio conosciuto dalle forze dell’ordine, che nelle giornata di ieri ha stazionato sotto le abitazioni private di Antonio Carrara e Dario Febbo creando non poche preoccupazioni alle loro famiglie. Un gesto inqualificabile e una indebita pressione verso dei funzionari pubblici che svolgo il loro lavoro con umiltà e passione, ma che non devono sentirsi minacciati da chi pretende dal Parco quello che non gli è dovuto”.

E’ questo il commento di Giuseppe Di Marco presidente di Legambiente Abruzzo e Antonio Nicoletti responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente, alla notizia di quanto avvenuto ieri e che ha riguardato i vertici dell’Ente parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise.

“Come è stato chiarito dal Parco – continua Legambiente – non esistono problemi con la stragrande maggioranza degli allevatori che operano nel rispetto delle regole, e relativi ai danni arrecati agli allevamenti dalla fauna selvatica. Quando questi sono correttamente denunciati e accertati dall’Ente parco, nel rispetto delle leggi vigenti, vengono risarciti nelle forme dovute anche se avvengono nella Zona di perimetrazione esterna (ZPE). Permangono, invece, forti criticità per i danni che vengo accertati al di fuori della Zona di protezione esterna, dove la responsabilità dell’accertamento del danno è una responsabilità delle autorità sanitarie locali, mentre il pagamento degli indennizzi è a carico della Regione. In questi casi l’Ente parco non ha nessuna responsabilità. Chiediamo perciò alle istituzioni competenti di mettere in atto misure concrete per garantire la serenità necessaria a chi lavora nel Parco ed evitare che si ripetano simili gesti. In particolare alla Regione Abruzzo, per quanto le compete, chiediamo di rimuovere rapidamente tutti gli ostacoli burocratici che rallentato accertamenti e indennizzi dovuti. Infine, al mondo produttivo ‘sano’ di prendere le distanze da gesti impropri di personaggi equivoci che deturpano l’immagine di tanti e onesti e capaci allevatori”.

Impostazioni privacy