L’ombra della Mafia sui cantieri abruzzesi: la scelta clamorosa del governo

La ricostruzione dopo il sisma del 2016 prosegue e il governo teme la possibilità di infiltrazioni. Ecco la scelta fatta dall’esecutivo

Le infiltrazioni mafiose quando si parla di ricostruzione sono sempre possibili. In Abruzzo proseguono i piani per far ripartire tutte le città colpite dal terremoto del 2016 e dal governo sono stati messi in atto due piani che hanno come principale obiettivo quello di garantire la sicurezza e la legalità di tutti.

Primo piano del premier Meloni
L’ombra della Mafia sui cantieri abruzzesi: la scelta clamorosa del governo (Ansa) – abruzzo.cityrumors.it

Sono due strumenti semplici ma che, come riferito da Il Sole 24 Ore, hanno la capacità di tenere a distanza tutte quelle possibili infiltrazioni mafiose che possono esserci quando si parla di ricostruzioni e ripartenze. Ora la priorità è quella di riuscire a terminare il prima possibile i 9mila cantieri per le case private, ma il lavoro non è assolutamente finito qui. La strada è molto lunga e ci vogliono almeno altri due anni per riuscire a completare il tutto. Per questo motivo il governo ha deciso di mettere in campo due misure che consentiranno di accelerare con la ripartenza e non dover fare i conti eventualmente con stop per infiltrazioni o altro.

Le misure per contrastare le infiltrazioni mafiose

Come precisato dal ministro Calderone, si è deciso di riportare in Abruzzo il modello vincente di Milano-Cortina. I lavori per le Olimpiadi non hanno avuto particolari stop e questo è merito delle scelte fatte dal governo. Da qui la scelta di trasferirlo anche nella regione guidata da Marsilio con la speranza che tutto possa proseguire per il meglio.

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Le due misure introdotte sono quelle del badge elettronico di cantiere e dell’invio del settimanale di cantiere digitale per monitorare le presenze. Un controllo che avviene attraverso una piattaforma per garantire sicurezza e legalità. Insomma strumenti già utilizzati in passato e che hanno dato dei risultati sicuramente positivi. Questi si vanno ad aggiungere a quelli tradizionali come il Durc e il Durc di congruità, che fino ad oggi hanno permesso di evitare alla mafia di entrare nella ricostruzione abruzzese.

Il ministro Calderone
Le misure per contrastare le infiltrazioni mafiose (Ansa) – abruzzo.cityrumors.it

Naturalmente in questo momento la priorità è rappresentata dalla necessità di chiudere il prima possibile il tutto e riportare l’Abruzzo alla normalità dopo il terremoto. Non semplice considerato il lungo percorso che si deve ancora compiere, ma la volontà non manca e quindi vedremo se le tempistiche saranno rispettate oppure no.

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