Sant’Egidio, Forlini: “del progetto politico di Romandini non resta nulla”

Sant’Egidio alla Vibrata. “Cosa resta del progetto politico del sindaco Romandini?” E’ l’interrogativo che pone Alessandro Forlini, capogruppo di Centrodestra per Sant’Egidio, dopo le dimissioni, formalizzate nei giorni scorsi, dal vicesindaco Luigino Medori e dall’assessore Ilaria Galiffa, entrambi di area Pd.

 

“Il progetto politico del sindaco Romandini è praticamente finito – chiosa Forlini – un anno fa le dimissioni di due assessori, Annunzio Amatucci e Alessandra Lucidi passati addirittura in minoranza ed ora anche quelle del vicesindaco Luigino Medori e dell’assessore Alessandra Galiffa che hanno abbandonato la giunta.

Praticamente tutta la giunta con la quale Romandini era partito in questa avventura amministrativa, quella stessa giunta che doveva cambiare, stravolgere il Paese, non esiste più.
Il sindaco parla di normale avvicendamento ciò non corrisponde a verità, poiché per quanto riguarda la quota femminile, la legge lo smentisce categoricamente poiché il comma 137, dell’art.1 della legge n.56/14 parla chiaro e dispone che “nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere
rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico”.

Questo vuol dire che per continuare ad amministrare e per far sì che la sua giunta abbia un numero legale, il sindaco deve obbligatoriamente nominare un assessore esterno di sesso femminile. Sembrerebbe però che
il sindaco stia cercando di far rientrare la Galiffa, certificando ancora una volta la propria inconsistente conoscenza della macchina amministrativa.

Con Romandini fallisce anche il progetto della sinistra santegidiese che lo aveva appoggiato e le dimissioni dei due assessori che rimangono comunque in consiglio comunale, più che avvicendamento, hanno il chiaro sapore di una mossa politica studiata per prendere le distanze dall’operato del sindaco, magari in vista delle amministrative del
prossimo anno.

Cosa intende fare ora il sindaco a favore della cittadinanza? Praticamente se non cambia la situazione, si ferma tutto. L’unica certezza è che il sindaco e il PD avrebbero dovuto stravolgere il Paese e in effetti lo ha fatto, non per quello che aveva promesso in campagna elettorale, ma abbandonando il paese a se stesso senza un’amministrazione in grado nemmeno di continuare a governare”.

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