Poliservice: il 31 gennaio l’istanza cautelare, ma scoppia il caso del cimitero di Nereto

Nereto. Vicenda Poliservice e questione cimitero: due temi solo in apparenza distanti, ma che si fondono in maniera aderente al momento attuale che investe la governance della società che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti (ma non solo) in Val Vibrata.

 

E alla vigilia dell’udienza cautelare dinanzi al tribunale delle imprese, prevista per lunedì 31 gennaio, il sindaco di Nereto, che ha impugnato le procedure che hanno portato a disegnare il Cda della società a partecipazione pubblica, esce allo scoperto.

E lo fa per commentare quella che è la linea difensiva della Poliservice, che ha impostato il ricorso per chiedere una valutazione comparativa degli interessi in gioco.

In pratica non fermarsi all’istanza cautelare ma privilegiare la soluzione processuale definitiva della controversia. Ma non solo: c’è anche una sorta di ostruzionismo che rileva sui lavori di ampliamento del cimitero.

 

“Se ciò venisse accolto, ovvero senza cautelare, la sentenza definitiva della controversia potrebbe arrivare tra un paio di anni, probabilmente con il consiglio di amministrazione già scaduto”, sottolinea Daniele Laurenzi.

“Gli argomenti addotti, da chi resiste, dunque, si rivelano un ardito esercizio di free climbing sugli specchi che tendono a rinviare la controversia soltanto per tirare a campare.

Non è affatto irrilevante che la rappresentanza della lista di minoranza sia di uno o di due componenti del Cda infatti vi sono argomenti sui quali la nuova governance ha (colpevolmente) omesso di provvedere, guarda caso proprio perché si trattava di argomenti che riguardavano il Comune di Nereto.

I lavori del cimitero. Laurenzi non usa tanti giri di parole: parla della mancata deliberazione sui lvori di ampliamento del cimitero di Nereto.

“E ciò non già perché tre consiglieri sui quattro presenti hanno deliberato di differire l’argomento”, prosegue il sindaco, “bensì perché due consiglieri non hanno dato il loro contributo al voto favorevole espresso non soltanto dall’amministratore eletto nella lista del Comune di Nereto, ma anche dal Presidente (eletto nella lista maggioritaria): a riprova del fatto che la presenza di una rappresentanza adeguata e conforme alle risultanze del voto secondo statuto consentirebbe l’adozione di deliberazioni che (benché finanche dovute) sono impedite da atteggiamenti ostruzionistici di una parte della rappresentanza maggioritaria, che diventa decisiva”.

Laurenzi ricorda che l’affidamento del servizio e il relativo contratto per la gestione pluriennale dei servizi risale al 2019 e il Comune di Nereto ha incaricato la stessa Poliservice per realizzare un ampliamento del camposanto con 170 nuovi loculi. Progetto approvato, in precedenza, dal Comune e dalla stessa Poliservice.

La diffida. Il sindaco ha diffidato la Poliservice lo scorso 30 novembre, chiedendo anche di comunicare eventuali criticità rilevate del nuovo Cda. Dalla società non sono pervenute risposte.

“Pertanto chi “resiste” è perfettamente cosciente che il vulnus inferto alla legittima composizione dell’organo amministrativo non è frutto di un innocente errore nell’applicazione delle regole legali e statutarie, ma è stato deliberatamente perseguito (evidentemente attribuendo importanza al risultato voluto) dalla maggioranza assembleare, mediante veri e propri artifici”, incalza Laurenzi.

La verità è che, utilizzando le nuove liste, non sarebbe stato possibile il “gioco di prestigio” messo in scena sotto il pretesto di dare attuazione alle norme sull’equilibrio di genere.

Lunedì 31 gennaio prenderò atto serenamente della decisione del giudice sulla cautelare, con la consapevolezza che, nel caso di rigetto, la vicenda potrebbe aggravarsi ancora di più, con responsabilità giuscontabili che emergeranno, di sicuro, nel giudizio di merito eventualmente successivo.

Mi preme tuttavia porgere una domanda a chi resiste: nel caso venisse accertato a posteriori che l’attuale CdA risultasse composto da consiglieri illegittimi, dunque al netto delle responsabilità relative alle deliberazioni adottate e di quelle non adottate, che profili assumerebbero i compensi da loro percepiti fino al giudizio di merito?”.

 

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