Pineto: il destino dell’ex Mercatone Uno fa scoppiare la polemica. E i sindacati pensano ai lavoratori

Pineto. Il neo assessore al Comune di Pineto Filippo Da Fiume avrebbe lanciato e rilasciato alla stampa locale una proposta per il recupero dei capannoni in abbandono nell’area dell’ex Mercatone a Scerne. Un modo, a detta del pentastellato, “per rilanciare il commercio locale”. Dichiarazioni che hanno riscontrato una risposta nel panorama politico.

La preoccupazione dei sindacati per gli ex lavoratori. “Ci fa piacere che all’interno del Comune di Pineto si pensi ad una riqualificazione e si presti l’attenzione alle aree commerciali, ma ci farebbe enormemente molto più piacere se queste idee venissero collegate alla “ricollocazione” delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ex Mercatone Uno”, dicono le segreterie provinciali di Filcams-Cgil Mauro Pettinaro e Vincenzo Quaranta, Uiltucs-Uil Bruno Di Federico, Cisl Fabio Benintendi e Fisascat Cisl Luca Di Polidoro.

“Speriamo non sia un caso che queste dichiarazioni avvengano 15 giorni dopo l’arrivo delle lettere di licenziamento dopo che, da oltre un anno, tutti sapevano l’ormai triste conclusione a cui ci stavamo avviando. Avevamo chiesto da tempo alla politica di poter fare squadra attorno alla vertenza ex Mercatone Uno e, a tal proposito, avevamo costituito un tavolo regionale che potesse servire per spronare le istituzioni a darci man forte. Ad oggi, però, l’unica notizia che è arrivata è quella riguardante le lettere di licenziamento delle lavoratrici e dei lavoratori che ha certificato la parola fine alla storia del sito commerciale “ex Mercatone Uno”. Riteniamo, però, che sia compito e dovere della politica locale, regionale e nazionale essere al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori dare supporto riguardo le nuove realtà e attività commerciali che interessano la provincia di Teramo e il Comune di Pineto. Sappiamo bene quali siano i vincoli giuridici, ma riteniamo che una comunità, che ospita le nuove aperture di attività commerciali, possa quantomeno indicare come requisito quello di assumere chi, in questi anni, ha dovuto vedere il proprio posto di lavoro andato in frantumi. Pensiamo, quindi, che tutta la giunta comunale, tutto il consiglio comunale e tutte le istituzioni provinciali debbano ricordarsi che hanno un obbligo morale verso le lavoratrici e i lavoratori dell’ex Mercatone Uno e, a maggior ragione, quando si parla del sito interessato, debbano porre tutte le azioni in essere per poter raggiungere l’obiettivo più ambito: la ricollocazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ex Mercatone Uno”.

“Chiediamo, inoltre”, proseguono i sindacati, “un’assemblea pubblica e un incontro con le istituzioni locali per poter confrontarci su quale strategia da adottare e quali azioni da portare avanti. Qualunque possibilità e qualunque speranza non vogliamo tralasciarla, soprattutto se quest’ultime possano poi rappresentare concretamente dei posti di lavoro per chi ha avuto in questi anni come retribuzione solo quella della cassa integrazione e ha visto le proprie speranze dissolversi. La politica e le istituzioni devono trasformare il loro operato in necessità per la collettività, la necessità delle lavoratrici e dei lavoratori dell’ex Mercatone Uno di Pineto sono quelle di avere ancora una speranza. E’ necessario che tutta la comunità guardi nella stessa direzione”.

Italia Viva Pineto: “Il primo che si alza la mattina comanda?”. “Fa molto piacere apprendere che il neoassessore Da Fiume abbia avocato a sé anche le deleghe del commercio e dell’urbanistica; d’altronde, che aveva fame di poltrone si era capito da tempo, solo Verrocchio, forse, non l’aveva capito, accecato dal voler far fuori Italia Viva”, dicono i componenti del partito renziano.

“Gli chiediamo d’informarsi, almeno, sui passi precedenti che l’amministrazione aveva intrapreso, onde non sconfessare Sindaco e Vicesindaco (quest’ultimo anche con deleghe all’urbanistica e attività produttive). Difatti, nel mese di maggio 2021 il direttivo del Consorzio Ecopolis Pineto, richiedeva un incontro all’Amministrazione Comunale, avvenuto nei primi giorni di giugno 2021 alla presenza del Sindaco e dell’Assessore all’Urbanistica, altri componenti della giunta e del Tecnico incaricato Dott. Vanni, al fine di presentare una scheda progetto di rigenerazione urbana, da inserire nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Pnrr. La scheda progetto prevede quattro punti cardine: riconversione a destinazione turismo e servizi connessi; smaltimento delle coperture in eternit per circa 25 mila metri quadrati e demolizioni fabbricati non recuperabili; assetto idrogeologico tramite il canale Ponno e potenziamento dei collegamenti stradali con il centro abitato”.

“In tal sede”, prosegue Italia Viva, “il progetto trovava il favore dell’Amministrazione, in quanto permetteva da una parte la riqualificazione ambientale dell’area e dall’altra la finalità strumentale e logistica per lo sviluppo anche dell’Area Piano Quadro. L’amministrazione comunale incaricava all’uopo il consulente di fiducia Dott. Vanni, per la redazione della scheda progetto, riconsegnata al Sindaco qualche giorno dopo. Purtroppo, tale scheda rimaneva nei cassetti del Sindaco, non essendo stata mai inviata agli organi competenti e, pertanto, non inserita nel Piano Nazionale”.

“Questa è oramai un’Amministrazione al tracollo, senza nessuna idea e che con quest’ultima esternazione arriva ad esprimere una terza versione, nel giro di pochi mesi, dimostrandosi confusa ed incapace. A sostegno di quanto appena descritto si veda: proposta delibera di giunta 2019 – accordo di programma con realizzazioni Appartamenti nell’area Mercatone; scheda Proposta Pnrr- Consorzio Ecopolis (nel cassetto); dichiarazioni dell’ultimo arrivato in Giunta, il neoassessore Da Fiume. È proprio il caso di dire che il primo che si alza la mattina comanda. Invitiamo, dunque, il Sindaco a presenziare un po’ di più il comune, altrimenti a breve non ritroverà nemmeno la sua poltrona”.

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