Giulianova, si dimettono i presidenti del Lido e Frazioni: decaduti altri due Comitati di Quartiere

DELIBERIAMOCI-ANCORA-logo-jpg1-1024x703Giulianova. Assemblea congiunta dei Comitati dei Quartieri Lido e Frazioni nella serata di ieri al Kursaal di Giulianova. Dopo un accesso dibattito i due presidenti hanno confermato le dimissioni, facendo decadere, dopo quello del paese, altri due (tre su cinque) comitati di quartiere a Giulianova.

All’assemblea hanno partecipato quasi tutti i delegati (tre assenti in quello del Lido). Dopo una breve introduzione, la presidente Bruno ha dato la parola al presidente Della Valle, che da lettura della nota motivazionale delle sue dimissioni e di quelle dei delegati Mirella Campanella, Alfonso De Luca, Raffaele Di Marcello e Riccardo Filipponi. 

Damiana Pinna, delegata del Quartiere Frazioni, ha motivato la decisione di non dimettersi perchè il momento elettorale può far pensare ad una strumentalità delle dimissioni. “Se l’amministrazione comunale ha le sue colpe – dichiara la Pinna – anche il comitato Frazioni ha le sue responsabilità, visto che non si è riusciti a raggiungere il numero legale. Per la delegata Pinna le dimissioni di oggi assumono un significato politico in quanto alcuni delegati, probabilmente, concorreranno alle prossime consultazioni elettorali; quindi per la delegata le dimissioni sarebbero dovute avvenire dopo le elezioni amministrative”.

Gli fa eco l’altro delegato che non si è dimesso, Enrico D’Angelo, ma Di Macello ha replicato: “l’esperienza di democrazia partecipativa del Comune di Giulianova, pur con i suoi problemi e le sue pecche, non deve essere considerata un fallimento ma un punto di partenza per migliorare. Ogni attore di questo processo deve fare un passo indietro per capire dove si è sbagliato e quali sono le cose buone che possono essere migliorate, perché i processi democratici hanno bisogno di tempo e devono entrare nelle abitudini dei cittadini, e non possono essere ‘improvvisati’, neppure supportandoli con regolamenti che, di fatto, hanno ingessato le attività dei comitati invece che agevolarli”.

Nel dibattitto successivo, tra le dimissioni motivate del delegato del Lido, Francesco De Luca, è intervenuta anche Anna Braga, presidente del Comitato di Quartiere Centro Storico che ha sottolineato come “il cammino dei comitati sia iniziato insieme e come lei, ad ogni mancanza dell’amministrazione, abbia da sottolineato tali mancanze immediatamente”. “Da alcuni mesi meditavo le dimissioni, esternate al presidente. Sono stato invitato a desistere – spiega De Luca – dalla mia decisione dallo stesso, sperando che le cose potessero migliorare, anche se io poco ci credevo. Purtroppo in questi ultimi mesi nulla è cambiato, anzi la situazione è peggiorata, per cui questa sera, in ogni caso, avrei presentato le mie dimissioni. Nel momento in cui L’Amministrazione di Giulianova ha intrapreso il percorso della Democrazia Partecipata, ho pensato che, probabilmente, si stava applicando un metodo che avrebbe potuto aiutare la citta di Giulianova a risolvere alcuni problemi, ma soprattutto i cittadini, di qualsiasi tendenza politica, avrebbero potuto direttamente partecipare ad alcune decisioni riguardanti la propria città: i bilanci partecipativi; i metodi di progettazione partecipata, attraverso i quali i cittadini prendono direttamente parte ai processi di riqualificazione che interessano il loro territorio e Gli interventi di urbanistica partecipata, che mira a coinvolgere le parti interessate e i cittadini nel governo del territorio. Questi sono i principi alla base della Democrazia Partecipata: un dialogo costruttivo tra legislatori e cittadini, anche se, giustamente, la decisione finale sarebbe spettata comunque alle istituzioni della democrazia rappresentativa (sindaco e consiglieri). Costituire i Comitati di Quartiere e limitarne gli interventi solo alle segnalazioni delle lamentele dei cittadini, o ad organizzare mercati, mi sembra molto riduttivo e non in linea col vero compito della Democrazia partecipata, e quindi inutili. A Giulianova, purtroppo, c’è stata indifferenza totale verso questi principi basilari: indifferenza frutto di negligenza o volontà, non so; (è vero anche che i comitati sono sorti da poco, ma non c’è stato nessun segno che facesse pensare che fosse preso in considerazione: un esempio sono i prossimi interventi per Giulianova, da cui il Comitato Lido è stato completamente tenuto fuori). Mi sarei aspettato che la Demos, che ha stilato il regolamento e consulente tecnico sia dell’amministrazione che dei comitati, consigliasse all’amministrazione la modifica dello stesso, considerato che lasciava eccessiva discrezionalità all’amministrazione, se e quando far intervenire i cittadini nelle decisioni, limitando, a suo esclusivo giudizio, la partecipazione attiva degli stessi sugli argomenti sopra descritti. Mi sarei aspettato anche che la Demos intervenisse sull’amministrazione per evidenziare le sue inadempienze rispetto al regolamento, cosi come è stato fatto sui presidenti o delegati. O forse era solo compito nostro protestare? Nonostante il buon avvio e l’impegno profuso da molti i componenti del comitato Lido, i quali come principio avevano deciso che l’impegno di ognuno non dovesse essere legato a partiti politici o convenienze di sorta, purtroppo questa esperienza, nel Comitato del Quartiere Lido, secondo il mio parere, ha fallito le sue aspettative. Per cui alcuni progetti li abbiamo portati avanti, ad altri abbiamo deciso di rinunciare, visto l’indifferenza dell’amministrazione. Come già successo per il Comitato Paese, si dirà che la colpa è del presidente che non ha saputo gestire il Comitato o le assemblee, oppure la colpa è dei delegati che non hanno supportato in modo adeguato il presidente, oppure che la colpa è dovuta al fatto che il Comitato Lido, dopo la fase iniziale, ha deciso di ricorrere al supporto della Demos solo in caso di necessità, concordando che era in grado di svolgere da solo il proprio cammino. Si dirà magari che se il Comitato avesse seguito l’esempio dell’Annunziata, che ha continuato a usufruire del supporto della Demos, avrebbe funzionato bene come quest’ultima. Anche il Lido funzionava bene, ma avremmo voluto farlo funzionare ancora meglio, secondo i dettami della vera Democazia Partecipata. La verità è che questa iniziativa è nata senza basi solide, non si può iniziare a costruire una casa iniziando dal tetto: un regolamento troppo farraginoso e burocratico; informazione al cittadino molto carente; referenti comunali poco affidabili (risposte ai verbali presentati, arrivate con forte ritardo o non arrivate affatto, nonostante previsto dal regolamento); una sede fatiscente poco adeguata alle esigenze del comitato; una bacheca, donata da un delegato del Lido, che il referente dell’amministrazione, non è riuscito a far affiggere; mai consultati dall’amministrazione su decisioni più o meno importanti (tranne la spiaggia per cani o gli orari dei bus navetta) e abbiamo anche proposto alcune modifiche al regolamento, ma non abbiamo avuto nessuna risposta. Mi hanno lasciato molto perplesso alcune affermazioni, in convegni in Abruzzo, di come la realizzazione della democrazia partecipativa a Giulianova sia stato un successo, un’iniziativa fiore all’occhiello dell’amministrazione, un esempio da esportare, quando, secondo il mio parere, i risultati, che lasciano molto a desiderare, sono sotto gli occhi di tutti. Per tutto questo, nonostante avessi ancora la speranza che la situazione potesse cambiare, ho deciso di dedicare ad altro il mio tempo libero. Purtroppo era piuttosto deprimente constatare che il proprio impegno ed il tempo dedicato si dissolveva nel nulla. Qualcuno potrebbe pensare: si dimette perché si presenterà candidato in qualche lista. Assolutamente no: non voglio in alcun modo entrare in questi deprimenti giochi politici. Chiedo scusa a tutti i cittadini che a suo tempo mi votarono come delegato e a tutti quelli che, in seguito, hanno creduto che il sottoscritto, insieme agli altri delegati, potesse in qualche modo fare qualcosa per Giulianova”.

 La presidente Braga afferma che il Quartiere Centro Storico continuerà a lavorare perché ci sono progetti da portare avanti, progetti che i cittadini aspettano e in cui sperano. Braga ha aggiunto anche che “i quartieri Centro Storico e Annunziata, avendo problemi sociali molto forti, hanno uno spirito di coesione molto forte, che favorisce la partecipazione dei cittadini, mentre altri quartieri, come quello Frazioni e il Lido, hanno un ambito territoriale molto ampio e frazionato, che rende più difficile coinvolgere i cittadini. I regolamenti non hanno certo favorito i lavori dei comitati e delle assemblee, ma il comitato Centro Storico segue i regolamenti alla lettera per evitare contestazioni e per trasparenza”.

Subito dopo Eden Cibej ha criticato l’organizzazione dei comitati e delle assemblee di Quartiere, il regolamento comunale e quelli interni dei quartieri, in particolare le modalità di votazione che prevedono l’anonimato per chi vota positivamente e la raccolta dei dati di chi vota negativamente.

All’assemblea è intervenuto anche il delegato del Quartiere Annunziata, Pietro Promenzio, sottolineando “l’intempestività di queste dimissioni in periodo elettorale”.

I comitati e soprattutto i regolamenti che li organizzando andrebbero migliorati. Questo è stato il punto di contattatto fra tutti gli intervenuti all’assemble acongiunta. Per De Luca servono altri strumenti per il coinvolgimento dei cittadini, come il bilancio partecipato o la partecipazione attiva alla progettazione urbanistica”.

Gheri Granito ha criticato l’assenza del sindaco Francesco Mastromauro e dell’assessore Archimede Forcellese; mentre per il delegato dell’ANnunziata, Giuseppe D’Angelo, “le dimissioni dei comitati di quartiere favoriscono la vecchia politica”.

A quel punto è intervenuta il presidente del Lido, Filomena Bruno, ricordando che nonostante il comitato avesse accettato la sede della polizia municipale del Lido, sono mesi che tale sede non è stata consegnata alla disponibilità del comitato. Senza dimendicare i progetti del Quartiere Lido “la giornata dello sport, l’area camper, e si pensava alla caratterizzazione dei quartieri, agli orti sociali, ecc. Addirittura ci si era interessati dei fondi regionali per il turismo e si erano presi contatti con l’ufficio Europa del Comune, che però ignorava il bando. Si voleva organizzare il concorso per il balcone più bello, coinvolgendo i cittadini e alcuni sponsor per piccoli premi; si proponeva di abbellire le aiuole con l’aiuto dei commercianti; si chiedeva lo studio dei canali di scarico delle acque bianche e nere per evidenziare eventuali problemi; si proponeva il censimento delle strade comunali, per individuare quelle pubbliche e private; si chiedeva l’istituzione di un tavolo sulla mobilità sostenibile, dopo aver preso contatti con l’architetto Tursi, che ha redatto un progetto comunale per la mobilità ciclistica; si volevano organizzare incontri su come si legge un bilancio comunale; ci si è informati sulle procedure per le guardie ecologiche volontarie. Insomma il comitato ha lavorato molto, e le dimissioni non sono motivate dal fatto che non si faceva nulla”.

Successivamente Filomena Bruno ha anche letto una mail indirizzata all’assessore Forcellese lo scorso 18 ottobre con la quale la presidente lamentava una serie di inadempienze da parte dell’amministrazione, inadempienze che ancora oggi sarebbero presenti.

Immediatamente dopo Di Marcello ha evidenziato alcune incongruenze del regolamento (in particolare il comma 12 dell’art. 24 che prevede i tavoli deliberativi per un numero di partecipanti superiori a 30, tavoli mai attuati), e affermayp di essere un probabile candidato alle elezioni comunali, e di “non trovare alcun problema nel fatto che un cittadino decida di partecipare, democraticamente, alla competizione elettorale. Il riferimento alla ‘vecchia politica’, fatto da alcuni che, però, poi con tale politica fanno convegni e convenzioni, appare populista e strumentale – afferma Di Marcello – e il fatto che i cittadini acquistino consapevolezza del proprio ruolo partecipativo, anche decidendo di partecipare alle elezioni, non può che essere positivo”.

Intervento apprezzato dalla presidentessa del Quartiere Lido che ha ringraziato i suoi delegati (Lia Valerii, Gheri Granito, Iwan Piccioni, Mirella Salvatore, Milena Redaelli, Di Ferdinando Lorena, Vanessa Ridolfi anch’essi dimissionari), e anche gli amministratori, dando poi lettura delle sue dimissioni e di alcuni delegati. Così i due Comitati sono decaduti quando ancora non era ancora scoccata la mezzanotte.

 

 

 

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