Nereto, i consiglieri dimissionari: nel bilancio le maggiori criticità

Una lunga ricostruzione di 40 mesi di amministrazione. Con atti, documenti atti e carenze sul piano amministrativo.

 

E’ stata un’assemblea pubblica lunga e articolata quella andata in scena giovedì sera, in Sala Allende, da parte dei sette consiglieri comunali (sei di opposizione e un ex assessore) che hanno mandato a casa l’amministrazione comunale con le dimissioni contestuali dinanzi ad un notaio. Documenti proiettati e commentati, a partire dal bilancio 2016 (uno dei nodi del contenzioso politico e amministrativo), evidenziando tutte le perplessità in merito.

 

Una ricostruzione puntuale di una serie di atti e passaggi amministrativi da parte di chi era stato eletto all’opposizione (Giuseppe Fagotti e Daniele Laurenzi e Fabio Cinì e Graziana Frezza), di chi in minoranza ci è finito strada facendo (Piero Di Felice e Giacomo Mistichelli) e per finire a chi ha preso le distanze dall’esecutivo guidato da Giuliano Di Flavio, come l’ex assessore Massimo Salvi, che ha rigettato tutte le accuse piovute sul proprio conto dagli ex colleghi di maggioranza. L’esposizione è stata molto dettagliata, lanciando giudizi ovviamente negativi su quello che è stato il percorso amministrativo dal 2014 in avanti.

 

I consiglieri dimissionari hanno anche ribadito che le critiche erano e restano amministrative e non certo personali. Temi e problematiche di varia natura, puntando l’indice sulla forma e sulla sostanza degli atti amministrativi licenziati. Un’assemblea pubblica che, nella sostanza, chiude il cerchio sulla consiliatura aperta 40 mesi fa e che ora sarà traghettata fino al prossimo appuntamento elettorale dal commissario prefettizio. Ora, ovviamente, si apre una strada nuova che è quella di iniziare a tracciare il percorso verso le prossime amministrative, che gli attori presenti ieri sera nella Sala Allende valuteranno da posizioni ovviamente diverse.

 

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