Controlli sulla filiera del pesce: chiuso un ristorante a Martinsicuro

Martinsicuro.Continua incessante l’attività di Polizia Marittima su tutto il territorio dell’Abruzzo, del Molise e delle Isole Tremiti, da parte dei militari della Direzione Marittima – Guardia Costiera.

 

La recente operazione complessa, denominata “Arca di Noè”, ha riguardato ancora una volta i controlli sull’intera filiera della pesca per garantire il rispetto delle normative tecniche di settore, comprese quelle a tutela della salute dei consumatori inerenti la qualità e la salubrità dei prodotti ittici immessi sul mercato.

In soli 5 giorni di attività sono stati effettuati circa 100 controlli che hanno permesso di elevare 24 sanzioni amministrative per un importo di circa 39.000 Euro ed il sequestro di un quintale di prodotto ittico vario. I 101 uomini e donne della Guardia Costiera impiegati nei territori dell’Abruzzo e del Molise su 17 mezzi terrestri e 8 unità navali, coordinati dal 14° Centro di Controllo Area Pesca di Pescara, hanno eseguito accertamenti a bordo delle unità da pesca, nei punti di sbarco del prodotto ittico, nei centri di grande distribuzione, nei punti vendita al dettaglio, oltre che nei ristoranti, con l’obiettivo constatare il rispetto delle vigenti disposizioni relative ai divieti di pesca imposti in particolari zone marittime, quali la Fossa di Pomo o l’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, oltre che relative alle taglie minime del prodotto, al divieto di pesca delle specie protette, alla corretta etichettatura dei prodotti e  relativa tracciabilità.

In particolare, le violazioni maggiormente rilevate hanno riguardato l’inosservanza delle norme sull’ “etichettatura” (mancanza di informazioni o errate informazioni al consumatore sul prodotto) e sulla “tracciabilità/rintracciabilità del prodotto ittico” (documentazione che consente di stabilire la provenienza del pescato).

Di particolare rilievo la chiusura immediata di un ristorante di Martinsicuro, scaturente da un’attività di controllo condotta unitamente alla Asl di Teramo, in occasione della quale sono state accertate gravi violazioni sulle norme igienico-sanitarie in cucina.

 

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