Carenza Idrica costa teramana, per il Ruzzo le reti idriche sono vecchie e la Regione prepara 24milioni di euro

carenzaidricacostateramanaTeramo. “Una crisi idrica, che ha lasciato a secco i Comuni della costa, determinata più che dalla mancanza d’acqua, risorsa che almeno quest’anno non è mancata, dalla vetustà della rete, dalla carenza di adduttori, dalla necessità di sistema di telecontrollo moderno che consentirebbe di intervenire con tempestività  nei momenti critici prendendo l’acqua dove c’è e portandola dove manca”.

Il presidente del Ruzzo, Antonio Forlini, ha spiegato così – portando dati, cifre e progetti – le criticità con le quali il territorio teramano ha dovuto fare i conti quest’estate. Lo ha fatto partecipando all’assemblea dell’ASSI (assemblea dei sindaci del servizio idrico) convocata dal presidente Valter Catarra e dall’assessore alle opere pubbliche, Massimo Vagnoni, che si è svolta questo pomeriggio nella Sala del Consiglio della Provincia.

Alla riunione è intervenuto anche l’assessore regionale all’Ambiente e all’assetto idrogeologico, Mario Mazzocca, il quale, dopo aver ascoltato gli amministratori locali e il Ruzzo ha annunciato che già venerdì prossimo la Giunta regionale delibererà la ripartizione dei fondi per la depurazione delle acque e che 24 milioni saranno destinati ai progetti già cantierabili presentati dal Ruzzo. “Un primo importante passo perché sapete che dalla qualità delle acque e quindi dalla depurazione dipende un assetto fondamentale della gestione del ciclo idrico”.

Altri finanziamenti per il teramano arriveranno dal cosiddetto “Sblocca Italia”. “Qualche decina di milioni di euro, in questo momento non posso essere più preciso,  per la realizzazione del secondo lotto del potabilizzatore di Montorio: il progetto del Ruzzo, complessivamente, costerebbe 52 milioni di euro e non sarà possibile arrivare a questa cifra ma saranno risorse importanti per realizzare buona parte degli interventi previsti”.

I disagi subiti da cittadini, turisti e amministrazioni locali sono state rappresentate in apertura, dall’assessore provinciale Vagnoni: “Una situazione non accettabile che si è fatta drammatica se sommata alle difficoltà conseguenti alla pessima stagione turistica. Nelle settimane dal 9 al 20 agosto i cittadini come gli operatori si sono trovati a far fronte da soli, affrontando dei costi,  alla mancanza d’acqua potabile. Va trovato un sistema anche per gestire l’emergenza”.

Su questo aspetto si è registrata la sottolineatura del Commisario dell’Ato, nonchè direttore regionale, Pierluigi Caputi: “Anche nei modelli più sofisticati e tecnologici si potrebbero verificare delle interruzioni, bisogna adottare un Piano dell’emergenza che preveda un’adeguata assistenza e una puntuale comunicazione istituzionale ai cittadini”.

Tanti i Sindaci intervenuti e il presidente Catarra ha chiosato: “Non vorrei ripetermi ma è evidente che è indispensabile un luogo istituzionale dove le amministrazioni locali possano confrontarsi e fare sintesi e questo luogo non può che essere la Provincia”.

 

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