Asl Teramo, “garantire l’universalità di accesso alle prestazioni sanitarie”: la richiesta dei sindacati

Teramo. La lettera aperta del segretario della FP CGIL Teramo, Pancrazio Cordone, e del Segretario della CGIL Teramo, Giovanni Timoteo, indirizzata al Direttore Generale della Asl locale.

“La ASL di Teramo si è avviata verso un recupero delle normali attività sanitarie. Leggiamo dal sito istituzionale della ASL:

Con l’Ordinanza Regionale n°55 del 5.5.2020, è stata disposta la ripresa delle attività ambulatoriali, nel periodo intercorrente tra l’11 e il 18 maggio, inclusa la chirurgia ambulatoriale, delle strutture pubbliche e private autorizzate e accreditate, consentendo l’erogazione di visite ed esami in classe di priorità D (Differibile). Inoltre, vengono riattivate le prenotazioni per la libera professione intramuraria e saranno, altresì, garantiti i test diagnostici correlati agli screening oncologici di 1° e 2° livello. Restano ancora sospese le prestazioni ambulatoriali in classe di priorità P (Programmata).

Da quanto registrato dalla scrivente organizzazione sindacale la ripresa dei servizi ambulatoriali è stata caratterizzata da una doppia velocità: mentre sono da subito disponibili per il cittadino le prestazioni “libero professionali intramurarie”, cioè le prestazioni a pagamento, le prestazioni che chiameremo ordinarie per le quali è previsto il pagamento del solo ticket tardano a tornare alla normalità.

Tale circostanza è frutto di una programmazione? Dettata da priorità? Da valutazioni organizzative di cui ci sfuggono i contenuti? Potrebbe essere utile un percorso partecipativo per cui il cittadino ha coscienza del perché è posto di fronte alla scelta di accedere alle cure a pagamento o, purtroppo come sempre più di frequente accade, di dovervi rinunciare per ragioni economiche, minando così i principi fondanti del nostro Servizio Sanitario Nazionale dell’Uguaglianza e dell’equità.

In una crisi che investe profondamente il tessuto economico e sociale della nostra provincia siamo a chiedervi di concentrare ogni sforzo per garantire l’universalità di accesso alle prestazioni sanitarie dapprima facendo ripartire a pieno regime le prestazioni ordinarie con più sollecitudine di quanto è stato fatto per le prestazioni libero professionali e chiedendovi di incrementare il personale, dirigente medico, sanitario e del comparto per garantire il giusto riposo, attraverso la fruizione delle ferie estive, in particolare a quanti sono stati impegnati nel fronteggiare l’emergenza Covid e per recuperare le tempistiche delle visite che, a causa della necessaria sanificazione degli ambienti, risulteranno dilatate riducendo il numero di pazienti/giorno che possono accedere ai servizi”.

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