Sciopero a Teramo: sindacati dal Prefetto Crudo

sciopero1Teramo. Mentre l’Unione Europea boccia la Legge di Stabilità, invitando l’Italia a rivedere la bozza di legge per rimanere nelle regole sul deficit, i sindacati scendono in piazza anche a Teramo per manifestare, aderendo allo sciopero nazionale di quattro ore indetto per oggi. Nessun problema di ordine pubblico tra i manifestanti che si sono radunati sotto la Prefettura a Largo San Matteo, con una delegazione di Cgil, Cisl e Uil che ha avuto un colloquio con il Prefetto Valter Crudo.

E, anche a Teramo, si lancia l’allarme sul malcontento sociale che cresce sempre di più: “E’ quello che abbiamo rappresentato anche al Prefetto, c’è una coesione sociale che rischia di saltare – conferma il segretario provinciale della Cgil Alberto Di Dario  – Il 19 dicembre ci sarà un presidio a Roma davanti il Ministero dell’Economia perché gli ammortizzatori sociali, che hanno permesso di tenere un po’ a freno il malcontento in questa situazione precaria, sono finiti ad agosto. Si parla di altre 12mila famiglie che rischiano di precipitare in un reddito zero. Non osiamo immaginare lo scenario che potrebbe configurarsi. Noi siamo a contatto con i lavoratori tutti i giorni, non vediamo una ripresa all’orizzonte”.sciopero2

Il Prefetto Crudo ha dato la sua piena disponibilità ad intercedere con Regione e Governo: “A livello nazionale la bozza di Legge di Stabilità continua a colpire lavoratori e pensionati – prosegue Alberto Di Dario – A livello locale, abbiamo rappresentato al Prefetto le problematiche di alcune vertenze, come quella della Bontempi e della Martelli e, soprattutto, c’è una situazione paradossale che riguarda la fonderia Veco di Martinsicuro. Non ha problemi dal punto di vista produttivo, ma ambientali. Così si rischia di mettere in difficoltà un’azienda che va bene (il sindaco Camaioni ha ordinato alla fonderia di rientrare nei limiti di legge sulla rumorosità dopo i rilievi dell’Arta; ndg). Il Prefetto scriverà una lettera al sindaco di Martinsicuro per istituire un tavolo dove si possa parlare di queste problematiche”.

 

 

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