Pescara, Mascia revoca l’incarico all’assessore Porcaro

Pescara. Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha revocato oggi l’incarico di assessore a Giovanna Porcaro, delegata alla Cultura, a seguito della “scelta politica compiuta oggi” di partecipare alla conferenza stampa dell’ Udc verso il Partito Popolare Europeo con il Partito Liberale.

La sua presenza all’incontro, dice Mascia, “rende chiaramente incompatibile la sua permanenza nella nostra amministrazione” considerato che la parte dell’Udc che fa capo a Vincenzo Dogali ha firmato dinanzi al notaio la sfiducia nei confronti della maggioranza di governo.

La conferenza dei Liberali per Pescara è stata convocata per presentare la nuova aggregazione politica per le elezioni amministrative al Comune di Pescara.

Nel tardo pomeriggio l’ormai ex assessore ha precisato così sulla propria pagina facebook: “Con le mie dimissioni presentate ieri al sindaco Luigi Albore Mascia avevo espresso la mia volontà di aderire ad un nuovo progetto politico che condivido e che ho deciso di intraprendere insieme al Dott. Vincenzo Dogali. Il sindaco Mascia durante la seduta della giunta comunale le ha respinte, dandomi l’opportunità di rifletterci ancora 24 ore. Ringrazio il sindaco per la fiducia, ma naturalmente la mia decisione era stata già presa e condivisa con il mio gruppo, seppur manifestando alcune perplessità sul metodo. Pertanto, questa mattina ho comunicato la mia scelta confidando al sindaco di aver chiarito con il Dott. Dogali gli aspetti più rilevanti del programma del nuovo e ambizioso progetto per la città di Pescara. Ho espresso ancora una volta gratitudine e stima al sindaco Mascia, ringraziandolo dell’opportunità che mi ha concesso, di promuovere iniziative culturali di valenza nazionale per il territorio. Il mio impegno per Pescara proseguirà con l’onestà intellettuale e la determinazione che mi appartengono affinché, quanto seminato in questi due anni, resti a vantaggio della collettività. Tutte le iniziative fin dall’inizio del mio assessorato sono state rivolte verso la rivalutazione dei nostri personaggi storici, dal compositore Alessandro Cicognini, a Ugo Cerasoli, da Flaiano ai Cascella, fino a Gabriele d’Annunzio, con una serie di eventi che, fino a qualche giorno fa, hanno lasciato un segno nella città, come il murales sul ponte d’Annunzio dedicato al poeta. Inoltre, l’utlilizzo dell’Aurum con mostre, spettacoli ed eventi di respiro internazionale e l’apertura del Circolo Aternino hanno donato alle associazioni locali la possibilità di esprimersi. Così come la valorizzazione dei talenti locali che hanno avuto l’opportunità di mostrare il loro lavoro e di farsi conoscere. Ripenso ai due straordinari Concerti di Capodanno, (offerti a mezzogiorno!), emozionanti momenti vissuti da centinaia di persone: ripenso al concerto di beneficenza, con la partecipazione del grande compositore Bakalov, che ha dato, al violinista pescarese Paolo Morena, l’opportunità di esibirsi finalmente a Pescara, primo violino di spalla dell’orchestra sinfonica di Pechino. L’unico rammarico: quello di non aver avuto la possibilità di riaprire il teatro Michetti, una struttura che rappresenta non solo un gioiello storico e architettonico, ma un’occasione per dare voce alle tante realtà musicali e teatrali della città. Fin dal mio insediamento ho lavorato secondo tre direttrici distinte per la Cultura a Pescara, prerogativa che mi è sembrata indispensabile per non disperdere in mille rivoli un settore che, in una città viva e vivace, negli ultimi anni è sempre più esigente e vorace. Una di queste è stata la valorizzazione dei giovani talenti artistici. La mia è stata un’operazione tesa a scardinare quei vecchi metodi di concepire la cultura solo per pochi. L’impegno delle offerte messe in atto e? stato portato al servizio della pluralita? e diversita? degli utenti, provvedendo ad identificare e a soddisfare i bisogni espressi dai fruitori. I metodi e gli obiettivi condivisi mi hanno guidato, con idee chiare e grande rispetto, alla selezione di iniziative meritevoli, rispetto a quelle che spesso finiscono per rivelarsi poco più che autoreferenziali, un atteggiamento molto diffuso in tema di eventi culturali”.

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