Pescara, rimpasto Giunta: la critica del Centro-destra

Pescara. Critica del Centro-destra al sindaco Alessandrini sulle decisioni inerenti al rimpasto di giunta:

“Un anno fa il sindaco Alessandrini aveva annunciato l’ingresso in giunta del professor Civitarese come l’inizio della Fase 2, con l’arrivo di un professionista che avrebbe dovuto rilanciare l’azione amministrativa. E invece, dieci mesi dopo, dinanzi alla politica che ha fatto la voce grossa, lo stesso sindaco gli ha dato il benservito mettendolo alla porta. Con questo ennesimo valzer di poltrone riteniamo che Alessandrini abbia perso anche quell’ultimo 0,1 per cento di credibilità, deve dimettersi, meglio affidare Pescara nelle mani di un Commissario che dovrà poi traghettarci verso le elezioni della primavera 2018”.

“Chiaramente sull’aver cacciato Civitarese dalla giunta c’è una lettura politica, ovvero l’assessore ha pagato il suo ‘no’ a D’Alfonso sulla vicenda di PescaraPorto e la sua uscita fa gongolare quella parte del Pd che voleva favorire il cambio di destinazione d’uso dell’area per la realizzazione dei palazzoni sul mare”.

È l’analisi delle forze politiche di centro-destra al Comune di Pescara, venuta fuori nel corso di una Conferenza stampa, a seguito del rimpasto di giunta; presenti alla conferenza, i capigruppo di Forza Italia, Marcello Antonelli, di Pescara in Testa, Guerino Testa e di Pescara Futura, Carlo Masci, con il consigliere Alfredo Cremonese.

“A settembre 2016 il sindaco Alessandrini aveva annunciato la partenza della fase 2 del suo governo amministrativo, una fase in cui il primo attore doveva essere proprio l’assessore Civitarese per rilanciare l’azione sui temi dell’urbanistica e delle infrastrutture pubbliche”, afferma Antonelli, “E tutti abbiamo ritenuto che Civitarese fosse la persona deputata a traghettare l’amministrazione verso qualche risultato concreto dopo due anni di deserto”.

“A Civitarese riconosciamo l’onestà intellettuale, anche se su certi temi saremmo arrivati allo scontro, come sul Decreto Sviluppo o sulle aree di risulta, visto che le nostre posizioni sono diametralmente opposte, ma almeno ha avuto il merito di aver portato all’attenzione degli Organi consiliari le questioni su cui il Consiglio comunale dovrà esprimersi, oltre all’aver messo il bavaglio a quei dirigenti che tendevano a sgomitare un po’ troppo, come il dottor Guido Dezio”.

“E a tal proposito mi aspetto che qualcuno apra al più presto un file sull’attività di Dezio nei tavoli politici, qualcuno dovrà spiegarci perché Dezio debba partecipare ai Tavoli politici, mi si dirà che è Capo di Gabinetto del sindaco, che è però cosa diversa dall’essere Capo della Segreteria. È chiaro che il dottor Dezio partecipi per svolgere il ruolo di rappresentante del Governatore D’Alfonso, ruolo che è confliggente con la pubblica amministrazione”.

“Ma non basta: personalmente leggo la scelta di cacciare Civitarese al suo ‘no’ profondissimo e radicale detto al progetto di PescaraPorto, ovvero al cambio di destinazione d’uso delle superfici, quando ha riscritto la delibera correggendo quella del dirigente dell’epoca per far votare contro la proposta. Ora, riteniamo siano ben noti i rapporti tra il Governatore D’Alfonso, Dezio e PescaraPorto e Civitarese oggi sta pagando il suo ‘no’ a D’Alfonso, divenendo l’agnello sacrificale. Chiaramente il centro-destra ritiene che questa farsa, che ormai va avanti da tre anni, debba finire”.

“La scelta migliore per la città sono oggi le dimissioni del sindaco per affidare la città a un Commissario e tornare alle urne a primavera prossima, non possiamo continuare con un’amministrazione assente che ha prodotto solo problemi senza mai trovare soluzioni”.

“Tutti ricordiamo”, ha aggiunto il Capogruppo Testa, “cosa fu scritto in occasione del cambio di giunta nell’ottobre 2016, un cambio voluto per ‘raggiungere obiettivi importanti’, l’inizio del ‘secondo tempo’ per rilanciare la città e Civitarese doveva essere il ‘Maradona’ dell’amministrazione, colui che poteva risolvere i problemi importanti. E in effetti a lui esprimiamo la nostra stima e l’apprezzamento per aver riaperto il discorso sulla filovia, aveva dimostrato che c’era una progettualità sull’urbanistica pur nella differenza delle idee, sulle aree di risulta, sulla mobilità. Ora Alessandrini ha invece ingranato la retromarcia”.

“E allora oggi mi aspetto una presa di posizione rigorosa dall’Università; mi aspetto una presa di posizione dall’Ance, che con Civitarese avevano aperto il dialogo sulle Nta e sulle aree di risulta. Mi aspetto una presa di posizione dagli Ordini professionali, dalla Camera di Commercio, dai sindacati e anche dal Vescovo, visto che, all’atto della nomina, il sindaco aveva detto di ‘aver parlato col diavolo e l’acqua santa’, appunto con la Cgil e con il vescovo. Ora vogliamo sapere cosa dirà il vescovo dello scempio amministrativo”.

“E poi c’è un minimo di dignità da salvaguardare: Alessandrini ha preso schiaffi a non finire dalla Lista Teodoro, ha ricevuto i peggiori insulti, ora come farà a mettersi accanto a un rappresentante di quella stessa lista che pretende di passare come il ‘salvatore della patria’. Come possono sedersi allo stesso tavolo in giunta e assumere decisioni per la città, quando lo stesso centro-sinistra ha proposto al centro-destra a più riprese di firmare un patto ad excludendum contro i Teodoro alle prossime elezioni amministrative, affinchè entrambe le coalizioni avessero la forza di esiliare la lista ai prossimi appuntamenti elettorali”.

“E allora ricordiamo”, ha aggiunto il Capogruppo Antonelli, “che appena due settimane fa il centro-destra è stato invitato dal sindaco a una riunione per modificare insieme il Regolamento del Consiglio comunale e contingentare i tempi di intervento in aula, non per tappare la bocca all’opposizione, ma ai singoli consiglieri, una norma chiaramente contro la lista Teodoro”.

“Ora vogliamo vedere cosa farà il sindaco con quella norma, se porterà avanti le modifiche”. “Tra l’altro”, ha aggiunto il Capogruppo Testa, “non è detto che il consigliere Massimiliano Pignoli faccia l’accordo, accontentandosi dell’assessorato dato a Gianni Teodoro. E siamo curiosi di capire cosa accadrà ora sulle grandi partite della mobilità, delle aree di risulta, della filovia o anche del mercatino etnico”.

“Dopo due anni di governo disastroso, Alessandrini diceva che c’era bisogno di nuova linfa”, prosegue il consigliere Cremonese. “Oggi ci ripensa e torna indietro. Peccato che la sua incapacità produca effetti su tutti i pescaresi, in una città sporca, nel degrado, in cui la Polizia municipale si accanisce sui ciclisti che transitano sui marciapiedi in bici, ma non sugli ambulanti abusivi, un sindaco che si preoccupa solo delle festicciole, ma in due anni non ha realizzato una sola opera pubblica, un sindaco che ha il dovere di dimettersi e di restituire la parola ai cittadini”.

“La débacle di Alessandrini è il fallimento del Governatore D’Alfonso”, ha aggiunto Masci. “Un anno fa lo stesso D’Alfonso ha imposto al suo pupillo un cambio di rotta per dare dignità alla peggiore giunta comunale che potesse esserci. Dopo un anno Civitarese va via, segno dell’insipienza di Alessandrini e del fallimento della politica regionale che rinuncia al pezzo più pregiato, voluto in giunta per dare qualità. Ormai credo che Alessandrini non sia più in grado di reggere la maggioranza e si andrà velocemente a nuove elezioni”.

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